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Svizzera, la SNB è aperta a ulteriori rialzi dei tassi

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In un’intervista pubblicata sabato, il Vicepresidente della Banca Nazionale Svizzera (SNB), Martin Schlegel, ha affermato che la banca centrale è ancora aperta a ulteriori aumenti dei tassi di interesse, nonostante una recente diminuzione dell’inflazione. Schlegel ha ribadito che la SNB non esclude la possibilità di incrementare i tassi dall’attuale livello del 1,75%. Le sue dichiarazioni sono state rilasciate durante un colloquio con Schweiz am Wochenende.

A giugno, l’inflazione svizzera è scesa al 1,7% rispetto al 2,2% di maggio, segnando la prima volta dall’inizio del 2022 in cui rientra nell’intervallo obiettivo della SNB, che va dallo 0% al 2%. Tuttavia, le previsioni più recenti della banca centrale indicano che i prezzi aumenteranno del 2,2% sia quest’anno che l’anno prossimo, per poi scendere al 2,1% nel 2025.

Il mercato stima una probabilità del 63% di un aumento di 25 punti base a settembre.

L’inflazione continua a essere un problema

L’obiettivo principale della nostra missione è garantire la stabilità dei prezzi, il che implica che l’inflazione dovrebbe rimanere compresa tra lo 0% e il 2%. Questo è ciò che Schlegel ha dichiarato al giornale.

Nonostante l’inflazione sia recentemente diminuita, le pressioni sottostanti che causano l’aumento dei prezzi continuano ad essere presenti. Esiste ancora il rischio che l’inflazione si stabilizzi in modo persistente al di sopra del 2% nel medio termine, superando così il range che consideriamo come stabilità dei prezzi.

Secondo Schlegel, nella sua intervista pubblicata sabato, la maggior parte dei creditori dispone di ampi margini di capitale per gestire anche un repentino aumento dei costi di prestito. Ha inoltre aggiunto che, sebbene un ulteriore restrizione monetaria potrebbe comportare un aumento dei default di credito, tali situazioni rimangono rare in Svizzera

Nell’ultimo mese l’inflazione è al di sotto del 2%, livello ritenuto “sano” dalla Banca Centrale.

Il mercato prevede già un rialzo dei tassi

Attualmente, il mercato stima che le probabilità di un aumento di 25 punti base da parte della banca centrale nella prossima riunione di settembre siano del 63%. Secondo Schlegel, esistono fattori demografici a lungo termine che indicano la possibilità di tassi di interesse più elevati nel futuro, anche una volta attenuata l’attuale fase di inflazione.

Tra questi fattori vi è la diminuzione della popolazione in età lavorativa, che comporta una scarsità di forza lavoro e potrebbe portare ad aumenti salariali e dei prezzi, rendendo necessari tassi di interesse più alti.

Schlegel ha inoltre sottolineato che la generazione dei baby boomer in procinto di andare in pensione è probabile che riduca i propri risparmi, riducendo così la disponibilità di capitale e creando una pressione al rialzo sui tassi di interesse reali. Inoltre, il passaggio alle energie rinnovabili e gli elevati investimenti richiesti potrebbero contribuire ad un aumento dell’inflazione e dei tassi di interesse.

La disponibilità della banca centrale a considerare aumenti dei tassi di interesse dimostra il suo impegno nel mantenere la stabilità dei prezzi e prevenire potenziali rischi di inflazione a lungo termine. In un contesto in cui fattori economici e condizioni di mercato sono in continua evoluzione, la banca centrale rimane vigile nel suo approccio agli aggiustamenti dei tassi di interesse.

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