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Svolta green in Vaticano: Papa Francesco ordina un parco fotovoltaico in provincia di Roma

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Presto la Basilica di San Pietro potrebbe essere alimentata al 100% da energia rinnovabile. Papa Francesco ha emanato un editto motu proprio, ossia una decisione personale vincolante, per la costruzione di un parco fotovoltaico che servirà ad alimentare Città del Vaticano. Sarà costruito in provincia di Roma, vicino agli uffici di Radio Vaticana, e avrà lo scopo di fornire energia pulita alla micronazione di appena 0,44 chilometri quadrati. Il pontefice mantiene formalmente l’incarico di sovrano assoluto di Città del Vaticano, potendo ordinare personalmente le infrastrutture necessarie per lo sviluppo del piccolo paese. Il parco fotovoltaico sorgerà a Santa Maria di Galeria, ma per il momento non sono stati forniti dettagli sul progetto.

L’editto papale è lungo appena due pagine e non sembra indicare quale sarà l’azienda a occuparsi del progetto, quali siano i tempi previsti o quale sarà la capacità di produzione del nuovo impianto. Inoltre è molto probabile che sarà necessario un sistema di stoccaggio energetico per fare in modo che l’elettricità prodotta nei momenti di picco possa essere utilizzata nei momenti in cui il Sole non c’è. Più che sui dettagli tecnici, l’editto di Papa Francesco è un documento sull’importanza di dare slancio alla transizione energetica e sembra destinato alla lettura da parte di altri capi di Stato.

Città del Vaticano intende arrivare al net zero entro il 2050

Città del Vaticano diventa più sostenibile

Sono passati quasi dieci anni dalla prima volta in cui Papa Francesco si è esposto pubblicamente per parlare di cambiamento climatico, di fatto diventando il primo pontefice a fare della sostenibilità un argomento all’ordine del giorno nelle proprie orazione. Con le sue encicliche Laudato Si e Laudate Deum, il Papa ha condannato duramente la speculazione sui combustibili fossili e ha addirittura messo in guardia su un Pianeta che “assomiglia sempre di più a una montagna di spazzatura”. Abbracciando la verità scientifica più di quanto i suoi predecessori abbiano fatto in passato, si è fatto portavoce dell’importanza di rispettare l’Accordo di Parigi e di limitare il riscaldamento globale il più possibile.

Per quanto riguarda gli aspetti pratici del progetto, invece, sarà il cardinale Fernando Vérgez Alzag a coordinare l’attività di pianificazione e costruzione. Il suo ruolo come governatore di Città del Vaticano lo rende un direttore esecutivo delle decisioni papali, mentre Papa Francesco si è raramente occupato degli affari amministrativi del microstato.

L’Aula Paolo VI in Vaticano ha già 335 kW di pannelli fotovoltaici installati sul tetto

Scelta opposta a quella di Pompei

Città del Vaticano sarà la seconda importante meta turistica “italiana” a puntare sul fotovoltaico quest’anno. La prima è stata Pompei, che ha installato i pannelli direttamente all’interno del sito archeologico. In quel caso è stata utilizzata una tecnologia italiana molto particolare, che permette di realizzare delle mattonelle indistinguibili dalle altre che si trovano nello stesso sito, ma che in realtà sono pannelli fotovoltaici. Questo permette di evitare la costruzione dell’impianto di trasmissione dell’energia da un luogo all’altro, occupando meno spazio ma dovendo ricorrere a un tipo di pannelli decisamente più costoso rispetto a quelli tradizionali. Città del Vaticano invece preferisce puntare sulle linee di trasmissione e su un impianto più tradizionale, anche se il risultato dovrebbe essere lo stesso: abbassare l’impronta climatica di uno dei più importanti luoghi di culto e di turismo al mondo, senza disturbare l’esperienza dei turisti.

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