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TSMC, dopo le parole di Trump, crolla in Borsa
Le azioni di TSMC crollano in Borsa dopo la pubblicazione di un’intervista rilasciata da Donald Trump.
TSMC condizionata dalle parole di Donald Trump, ex presidente e ora candidato repubblicano alla Casa Bianca, il quale a Bloomberg Businessweek ha dichiarato che Taiwan dovrebbe pagare gli Stati Uniti per la sua difesa, dato che il paese non darebbe nulla in cambio per il supporto statunitense.
Trump ha spiegato di conoscere molto bene le persone di Taiwan e le rispetta. Ma hanno preso quasi il 100% del business statunitense dei chip (il riferimento non tanto velato è proprio a TSMC). Secondo Trump, Taiwan dovrebbe pagare gli Usa per la difesa. L’intervista è stata rilasciata lo scorso 25 giugno 2024, ma pubblicata solo nella giornata di ieri 16 luglio 2024.
TSMC penalizzata dalle parole di Donald Trump
L’intervista rilasciata da Donald Trump ha avuto un effetto diretto sulle azioni TSMC. Ma cerchiamo, prima di tutto, di capire quale sia il pensiero dell’ex presidente degli Stati Uniti, che ritiene gli Usa non siano molto diversi da una compagnia assicurativa, anche se Taiwan non starebbe dando nulla in cambio per il loro supporto.
Cho Jung-Tai, il premier di Taiwan, rispondendo ai commenti di Trump, ha affermato che Taiwan e gli Stati Uniti intrattengono buoni rapporti, nonostante la mancanza di legami formali e che il paese asiatico è impegnato a rafforzare le proprie difese. Durante una conferenza stampa a Taipei, Cho Jung-Tai ha sottolineato che Taiwan ha rafforzato il proprio bilancio per la difesa e ha dimostrato la sua responsabilità nei confronti della comunità internazionale. Il paese sarebbe disposto ad assumersi maggiori responsabilità e si starebbe impegnando per garantire la propria sicurezza.
Per il momento il Ministero degli Esteri di Taiwan non ha voluto commentare le parole di Trump.
I rapporti tra Usa e Taiwan
Gli Stati Uniti d’America rappresentano, senza dubbio, il più importante sostenitore internazionale di Taiwan. Oltre ad essere un importante fornitore di armi, anche se, almeno formalmente, non esiste un accordo di difesa.
Il Governo di Taiwan starebbe puntando molto sulla modernizzazione della difesa, diventata una priorità. Il Paese starebbe sviluppando dei sottomarini propri e più volte ha sottolineato che la difesa è nelle proprie mani. La Cina considera l’isola come parte del proprio territorio. Più volte Taipei si è lamentata delle ripetute attività militari di Pechino al largo delle proprie coste.
Joe Biden, l’attuale presidente degli Usa, ha più volte irritato la Cina con delle dichiarazione che sembravano suggerire una difesa di Taiwan da parte degli Usa nel caso in cui fosse stata attaccata, discostandosi, in un certo senso, dalla consueta politica statunitense di ambiguità strategica.
Taiwan ha un arretrato di circa 19 miliardi di dollari in forniture di armi dagli Stati Uniti, che i funzionari e i politici statunitensi hanno ripetutamente promesso di accelerare. Dal 2022, Taiwan lamenta ritardi nelle consegne di armi statunitensi, come i missili antiaerei Stinger, poiché i produttori si sono concentrati sulla fornitura all’Ucraina per aiutarla a combattere le forze russe invasori.
TSMC, cosa sta accadendo alle azioni
TSMC occupa una posizione di rilievo nella produzione di chip avanzati, che vengono utilizzati in vari ambiti: dall’intelligenza artificiale, agli smartphone e sugli aerei da combattimento. Secondo gli analisti, nel caso in cui Taiwan dovesse essere coinvolta in un conflitto, l’economia mondiale verrebbe decimata.
Per il momento non c’è stata alcuna reazione da parte di TSMC, che si trova in un periodo di calma in vista della pubblicazione dei dati relativi al secondo trimestre. Le azioni, ad ogni modo, hanno chiuso in ribasso del 2,4%.
Allen Huang, vicepresidente di Mega International Investment Service, ritiene che le parole di Trump costituiscano semplicemente un commento brusco, da considerare come retorica politica. TSMC è un’azienda eccellente e ha vinto sul mercato rispetto a molte aziende rivali negli Stati Uniti.
TSMC sta effettuando ingenti investimenti per costruire delle fabbriche all’estero: un progetto – del valore di 65 miliardi di dollari – prevede la creazione di tre stabilimenti in Arizona (USA), anche se la maggior parte della produzione continuerà a rimanere a Taiwan.