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Tupperware, c’è l’accordo per la ristrutturazione del debito
Venerdì, le azioni di Tupperware Brands, il rinomato produttore di contenitori per conservare alimenti, hanno letteralmente preso il volo, registrando un incredibile aumento del 44%. Il motivo dietro questa impennata è da ricercarsi nell’annuncio della conclusione di un accordo di ristrutturazione del debito, parte di una strategia ambiziosa volta a rivitalizzare l’intera azienda e a suscitare un rinnovato interesse tra gli investitori retail.
L’analista di mercato presso la rinomata società di servizi finanziari Conotoxia, Bartosz Sawicki, ha commentato l’accordo, definendolo una preziosa opportunità per Tupperware. Tuttavia, ha anche avvertito che il mercato attuale rappresenta ancora una sfida significativa per l’azienda.
Con questa mossa strategica, Tupperware spera di gettare le basi per un futuro più prospero, cercando di navigare abilmente in un mercato competitivo e in continua evoluzione. La ristrutturazione del debito è un segnale positivo per l’azienda, ma solo il tempo dirà se sarà sufficiente a mantenere la sua posizione e a ripristinare la fiducia degli investitori a lungo termine.
L’accordo allontana le preoccupazioni
Solo quattro mesi fa, l’azienda esprimeva preoccupazioni sulla sua stessa esistenza, ma giovedì scorso ha annunciato una notevole svolta: è riuscita a raggiungere un accordo con i creditori per ridurre il suo carico di interessi di ben $150 milioni. Inoltre, ha garantito un nuovo finanziamento di $21 milioni, ottenuto una proroga per il pagamento di circa $348 milioni di debiti e ha ridotto il debito complessivo di circa $55 milioni.
In altre parole, Tupperware (TUP) ha ricevuto una nuova chance di vita. Mariela Matute, CFO di Tupperware Brands, si è mostrata fiduciosa riguardo a questo accordo, sottolineando che fornirà all’azienda la flessibilità finanziaria necessaria per continuare ad attuare i piani di rilancio a breve termine e perseguire la strategia di creare un brand globale con un’ampia presenza sui canali di vendita. Ha espresso gratitudine ai creditori per il loro sostegno e per la condivisione della visione aziendale mentre proseguono nel loro percorso.
Una vera e propria meme stock
Gli investitori hanno accolto con entusiasmo la notizia, spingendo le azioni di Tupperware verso l’alto. Nonostante ciò, il marchio Tupperware continua ad affrontare notevoli difficoltà, e il valore delle azioni è ancora al di sotto dei 6 dollari l’una. Tuttavia, questo rappresenta un notevole miglioramento rispetto ai miseri 61 centesimi registrati soltanto due settimane fa.
Da luglio 18, le azioni di Tupperware hanno registrato un incredibile aumento dell’850%. Questo rialzo è stato in parte alimentato da una spinta dei cosiddetti meme trader, investitori online che acquistato azioni ritenendole a basso rischio e con grandi potenzialità di guadagno. Inoltre, il sostegno di un gigante degli investimenti come BlackRock, che ha recentemente stretto una partnership con l’azienda, potrebbe aver contribuito a gestire il carico del debito.
Tuttavia, le prospettive di Tupperware non appaiono promettenti. L’azienda ha dovuto affrontare problemi finanziari, complicati dalla feroce concorrenza sul mercato. Il marchio Tupperware, una volta iconico e diffuso in molte case, sta perdendo terreno tra i consumatori più giovani, generando ulteriori sfide per l’azienda. Per cercare di sopravvivere, Tupperware sta valutando misure drastiche, tra cui licenziamenti e vendita di proprietà.
In passato, Tupperware era venduto esclusivamente attraverso marketing multivelel, simile ad aziende come Avon e Amway, e i “Tupperware parties” erano un elemento comune in un’epoca passata. Solo l’anno scorso l’azienda ha ampliato i punti vendita, iniziando a commercializzare i suoi prodotti anche presso Target.
La situazione è diventata così critica che ad inizio giugno, la Borsa di New York ha addirittura notificato a Tupperware la non conformità alle regole di quotazione a causa della bassa capitalizzazione di mercato, inferiore a 50 milioni di dollari, per un periodo di 30 giorni di negoziazione. Inoltre, il prezzo medio di chiusura delle azioni nello stesso periodo è stato inferiore a 1 dollaro, al di sotto della soglia minima richiesta dalla borsa.