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Ubs utile netto a 1,1 miliardi di dollari nel secondo trimestre 2024. Superate le aspettative
Ubs ha chiuso il secondo trimestre 2024 battendo le aspettative degli analisti, con un utile a 1,1 miliardi di dollari. Procede spedita l’integrazione con il, Credit Suisse.
Utile netto a 1,14 miliardi di dollari per Ubs, che ha chiuso il secondo trimestre 2024 superando le stime degli analisti. La più importante banca della Svizzera entra in una fase molto delicata, dovuta all’integrazione con l’ex concorrente Credit Suisse.
Ammontano a 27 miliardi di dollari i nuovi asset di Ubs nella gestione patrimoniale: gli afflussi risultano essere positivi in tutte le regioni. Nel corso del primo semestre 2024, le nuove attività nette sono pari a 54 miliardi di dollari, risultando in linea con la guidance di circa 100 miliardi di dollari all’anno previsti da qui al 2025.
La gestione patrimoniale di Ubs ha realizzato ricavi per oltre 1 miliardo di dollari, registrando un forte slancio nelle Americhe e in Asia.
Ubs prosegue l’integrazione con il Credit Suisse
A maggio Ubs ha concluso la sua fusione con il Credit Suisse. Ricordiamo, infatti, che nel corso del 2023 la banca svizzera ha acquistato il suo storico concorrente, attraverso un’operazione che è stata, prima di tutto, un salvataggio. La fusione tra i due istituti, progettata dalle autorità svizzere, è avvenuta dopo il fallimento di Credit Suisse determinato da una serie di scandali e di alcune difficoltà finanziarie.
Ad ogni modo, Sergio Ermotti, Ceo di Ubs, ha sottolineato che i risultati del primo semestre riflettono i progressi significativi compiuti dalla banca dopo la conclusione dell’operazione Credit Suisse.
Ermotti ha poi aggiunto che Ubs risulta essere ben posizionata per raggiungere gli obiettivi finanziari che si era fissata. Ma soprattutto di tornare ai livelli di redditività che aveva prima che intervenisse per salvare il Credit Suisse. Ubs sta entrando nella fase successiva dell’integrazione tra le due banche, che sarà fondamentale per realizzare ulteriori sostanziali vantaggi in termini di costi, capitale, finanziamenti e imposte.
Ad ogni modo, i ricavi e le spese operative hanno superato le aspettative degli analisti. Secondo Deutsche Bank il risultato positivo è stato trainato dalla banca d’investimento e dalla sua divisione non-core e legacy.
UBS è riuscita, inoltre, a raggiungere un traguardo molto importate: 0,9 miliardi di dollari di risparmi aggiuntivi sui costi lordi. Ha centrato circa il 45% dei suoi obiettivi di risparmio sui costi lordi annuali.
La banca ha ridotto le attività ponderate per il rischio non strategiche e legacy del 42% dal secondo trimestre dello scorso anno, con un calo di 8 miliardi di dollari rispetto al trimestre precedente.
Ubs e l’impatto delle tensioni geopolitiche
Le prospettive macroeconomiche, secondo Ubs, risultano essere state offuscate dai conflitti in corso, dalle tensioni geopolitiche e dalle elezioni Usa in programma a novembre. Si teme, ora come ora, che queste incertezze possano continuare anche nel futuro e che possano portare ad una maggiore volatilità del mercato rispetto alla prima parte dell’anno.
Secondo Ubs il sentiment degli investitori sarebbe positivo: questo potrebbe portare ad un continuo slancio nell’attività dei clienti e delle transazioni.
UBS ha registrato un utile di quasi 29 miliardi di dollari nel secondo trimestre del 2023, grazie a un ingente plusvalenza una tantum che rifletteva come i costi di acquisizione fossero ben al di sotto del valore di Credit Suisse. Nella prima metà dello scorso anno, le autorità svizzere hanno supervisionato la prima fusione di due banche di rilevanza sistemica a livello globale, secondo quanto indicato dal Financial Stability Board.
Successivamente, UBS ha registrato due trimestri consecutivi di perdite a causa dei costi sostenuti per assorbire la società concorrente.
L’acquisizione è stata apprezzata dagli investitori, che sono arrivati a spingere il valore delle azioni UBS di oltre due terzi da quando ha acquistato Credit Suisse nel marzo 2023. Tuttavia, le azioni UBS hanno perso terreno durante le recenti turbolenze nei mercati globali.
Gli analisti stanno monitorando attentamente l’assorbimento di Credit Suisse da parte di UBS e Ermotti ha affermato a maggio che qualsiasi ritardo nell’integrazione tecnologica delle due banche potrebbe erodere i risparmi sui costi pianificati.