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Ucraina, cresce l’energia eolica malgrado l’invasione

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La società ucraina DTEK Group ha completato la prima fase programmata della costruzione di un nuovo progetto eolico da 500 MW. Venerdì è arrivata la conferma ufficiale: 114 MW di produzione sono già in funzione, malgrado la guerra e malgrado tutte le difficoltà economiche che la nazione sta affrontando. Invasione che, per altro, ha visto anche diversi attacchi diretti verso le infrastrutture energetiche ucraine.

Emblematico anche il fatto che la costruzione abbia luogo vicino a Mykolaiv, città più volte protagonista dei fatti di cronaca nell’ultimo anno. Un piccolo segno di speranza verso il futuro della nazione, che mantiene il suo orgoglio e i suoi progetti per l’avvenire. Attualmente il governo continua a seguire il suo piano chiamato 30 by 2030, un ambizioso progetto di lungo termine che punta a produrre il 50% dell’energia totale nazionale (30 GW) da fonti esclusivamente rinnovabili entro la fine del decennio.

La transizione energetica in Ucraina prosegue malgrado le difficoltà

Molto più che un campo eolico

Per una nazione come l’Ucraina, in un momento come questo, il completamento della prima fase dell’opera non è soltanto una questione di transizione energetica. Particolarmente simboliche le parole del CEO Maxim Timchenko, che ha spiegato come la costruzione di nuove infrastrutture rappresenti la chiara fiducia della sua impresa in una vittoria militare dell’Ucraina. Inoltre ha sottolineato che questo risultato manda un segnale agli investitori, indicando che è ancora possibile investire in Ucraina e ottenere successi come questo.

Dopo l’invasione russa, la costruzione fu interrotta per un periodo. Senza perdersi d’animo, però, DTEK ha fornito giubbotti antiproiettile ed equipaggiamento di sicurezza ai propri lavoratori che hanno così potuto proseguire nella realizzazione dell’opera. A distanza di un anno da quei fatti, vedere il campo eolico prendere forma è un successo che va oltre l’ingegneria.

Attualmente il piano ucraino prosegue, anche se con dei rallentamenti. La nazione può già contare su una capacità di circa 10 GW per la produzione di energia elettrica totalmente rinnovabile. Alcune delle infrastrutture si trovano nel territorio occupato dalle forze armate russe, ma questo non ferma i piani per lo sviluppo futuro.

La regione di Mikolayiv è stata fortemente coinvolta nello sforzo bellico ucraino

Soddisfazione e fiducia per gli investitori

Uno dei più grandi finanziatori del progetto è il SCM Group, che ha parlato del nuovo traguardo attraverso il suo importante azionista Rinat Akhmetov. Ha definito il completamento della prima fase dell’opera una dimostrazione di tenacia da parte degli ucraini, ma anche un importante step verso l’indipendenza energetica che gioca un ruolo politico negli equilibri della regione.

Il gruppo SCM ha investito molto sullo sviluppo della rete elettrica ucraina. Tra investimenti già realizzati e pianificati, si parla di oltre €1 miliardo nel corso di 11 anni. Un impegno lungo e ambizioso, che però dà i suoi frutti anche in un periodo buio. Il gruppo è convinto che l’Ucraina uscirà vincitrice dal conflitto in corso e che i suoi investimenti stiano andando nella direzione giusta.

Volodymyr Zelenskyy, tra l’altro, si è pronunciato sul tema energetico più volte da quando è iniziata l’invasione. Secondo il Presidente, la transizione verso le fonti rinnovabili rimarrà centrale nel dopoguerra e sarà uno dei pilastri economici da cui partire per la ricostruzione.

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