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Ucraina verso una ristrutturazione del debito da $20 miliardi. Secondo l’IMF, l’affare è quasi chiuso
Il governo ucraino non si ritrova soltanto ad affrontare l’invasione russa, ma anche la scadenza delle obbligazioni che ha emesso per finanziare lo sforzo bellico. Questa è una situazione piuttosto complicata che richiede la cooperazione di tutti i partner internazionali che hanno aiutato il paese a finanziarsi, soprattutto attraverso i bond di breve termine. In un primo momento, non erano molti gli investitori e i paesi alleati che si aspettavano di vedere un conflitto della durata di tre anni -e ancora in corso- sul territorio ucraino. Ora che i pagamenti degli interessi e soprattutto dei capitali prestati si fanno imminenti, il paese ha bisogno di rinegoziare i debiti per evitare il default.
La situazione sembra comunque sotto controllo, anche grazie all’intervento del Fondo Monetario Internazionale che ha svolto un ruolo cruciale come intermediario dei dialoghi. Chiaramente i paesi europei e non che hanno prestato denaro all’Ucraina, anche quando formalmente lo hanno fatto sotto forma di prestiti e bond, avevano messo in conto la possibilità che il paese avrebbe potuto non essere in grado di far fronte a tutti i pagamenti. Dall’altra parte ci sono miliardi di dollari in debiti in scadenza che provengono da prima che il paese entrasse in guerra e questi obbligazionisti potrebbero essere meno disposti a cercare un accordo sulla dilazione o addirittura l’annullamento dei pagamenti previsti.
Problemi finanziari per Kiev
Dopo l’inizio dell’invasione russa si è subito iniziato a lavorare sulla questione finanziaria, con un primo grande passo avanti che è arrivato quando i creditori hanno accettato il congelamento dei pagamenti delle obbligazioni per due anni. Adesso quell’accordo sta scadendo e non soltanto il conflitto è ancora in corso, ma non sembra essere arrivato a un punto in cui le ostilità potrebbero risolversi nel breve termine. Fondamentalmente tutto è ancora sul tavolo, inclusa la possibilità che questo conflitto possa protrarsi a bassa intensità per molti anni come avvenuto in Afhanistan. Ultimamente è anche diventato più scarso l’appoggio politico verso Kiev da parte dei partner Occidentali, con le economie del G7 che non sono in un momento ideale per finanziare grandi sforzi bellici al di fuori dei propri territori.
Per un momento si è anche considerata la possibilità di utilizzare i fondi russi congelati presso le banche centrali dei paesi alleati di Kiev. Questa è un’opzione che permetterebbe all’Ucraina di accedere a oltre $300 miliardi che sono stati congelati -ma per il momento non confiscati- come sanzione finanziaria per le ostilità russe. A oggi non si è fatto niente di concreto per procedere in questa direzione, ma i dialoghi continuano e l’ammontare di questi fondi sarebbe sufficiente a risolvere i problemi finanziari di Kiev per un lungo periodo.
Il FMI è ottimista sulle negoziazioni
Secondo quanto dichiarato dal Fondo Monetario Internazionale, i dialoghi tra il governo ucraino e i creditori fino a questo momento sono stati molto produttivi. Per il momento si parla di “stralci parziali“, cioè della possibilità di dilazionare una parte dei pagamenti al futuro e cancellarne interamente un’altra parte. Per quanto riguarda le entità private che possiedono debito ucraino, si stanno tenendo dei dialoghi privati su cui il Ministero delle Finanze ha preferito non fornire indicazioni fino a questo momento. Al momento i bond ucraini vengono scambiati a meno di 0,30€ per ogni euro di valore nominale, indicando che la probabilità di rimborso stimata dai mercati è molto bassa in ogni caso.