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Udinese primo club a installare pannelli solari sullo stadio

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Un piccolo contributo alla transizione energetica, un grande contributo alla promozione dell’energia fotovoltaica. Si potrebbe definire così la scelta dell’Udinese Calcio, che ha deciso di ricoprire lo stadio del club con pannelli solari. L’installazione è già iniziata e dovrebbe portare a un totale di 2.400 pannelli installati nel corso dei prossimi mesi, sufficienti a coprire una gran parte del fabbisogno energetico della struttura. Utilizzato anche per eventi di grande portata come i concerti, il Bluenergy Stadium è una delle più grandi infrastrutture mai realizzate a Udine. Dal 2014 in avanti la struttura è ufficialmente diventata di proprietà del club, dopo un usufrutto concesso per 99 anni dal comune di Udine. In quell’anno è diventato dunque il quinto stadio italiano a essere ufficialmente di proprietà di un club, cosa che ha permesso all’Udinese di fare nuovi investimenti nella struttura.

Bluenergy dà il nome allo stadio e ha una partnership di lunga data che la vede sia come sponsor della squadra che dell’infrastruttura stessa. Per questo motivo la scelta del fornitore che dovrà occuparsi dei pannelli è ricaduta proprio su Bluenergy, che coprirà il Diamante -come è chiamato comunemente lo stadio di Udine- con questo nuovo progetto green. Ora si spera che questo possa essere un esempio da seguire, non soltanto per altri club ma per altri edifici di grandi dimensioni che si prestano all’installazione dei pannelli fotovoltaici.

Bluenergy è una società a gestione familiare con sede a Udine

2.400 pannelli fotovoltaici per lo stadio

Il progetto è avveniristico, non soltanto perché si tratta di un inedito nel mondo del calcio. Bluenergy ha proposto un sistema che andrà a produrre, con 2.400 pannelli fotovoltaici, oltre 3.000 kilowattora di potenza. La società sta valutando anche la possibilità di installare un sistema di stoccaggio energetico con grandi batterie al litio, che servirebbe al meglio la proposta di un’autonomia energetica dell’edificio. Lo stadio potrebbe accumulare energia nelle ore diurne, quando viene utilizzato di meno e non necessita di illuminazione, per poi immettere questa energia nell’impianto elettrico durante i grandi eventi serali che ospita. La fine dei lavori è prevista per ottobre.

Una scelta interessante è quella di utilizzare i pannelli non soltanto per ricoprire lo spazio già presente sopra le tribune, ma anche per aumentare la superficie coperta dello stadio. In questo modo non si ha soltanto una soluzione efficiente dal punto di vista energetico, ma anche utile a livello strutturale. Essendo stato anche uno dei primi terreni di gioco con erba ibrida, che aiuta a risparmiare sull’irrigazione, lo stadio di Udine si sta trasformando in un esempio di come evolve l’architettura. Pensando che fino alla metà degli anni ’70 le curve erano fatte in terra, l’evoluzione è stata innegabile.

Lo stadio come si presentava a metà anni ’70

Un messaggio ai tifosi e non soltanto

Franco Collavino, direttore generale dell’Udinese, ha evidenziato come questa operazione abbia anche un importante messaggio da trasmettere all’esterno. Il calcio è uno sport ad altissimo impatto mediatico, al punto che molti stadi dei grandi club europei si sono trasformati nel tempo in una vera e propria attrazione turistica. L’installazione dei pannelli fotovoltaici servirà anche a diffondere la consapevolezza di come tutti gli spazi e tutti i settori possano dare un loro contributo nella lotta al cambiamento climatico, magari approfittando anche di un corposo risparmio in bolletta.

Dopo che i primi aeroporti europei hanno iniziato a installare pannelli fotovoltaici sul tetto, la prossima categoria di grandi infrastrutture ad attraversare questa “svolta green” potrebbe essere proprio quella dello sport. Nel frattempo, Bluenergy fa sapere che già dal 2018 la partnership con l’Udinese ha fatto sì che tutto il fabbisogno energetico del club fosse soddisfatto esclusivamente da fonti rinnovabili.

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