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UE approva €6,9 miliardi di incentivi all’idrogeno verde

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La storia che lega l’Unione Europea all’idrogeno verde arriva a un nuovo capitolo, con l’UE che annuncia un maxi investimento da 6,9 miliardi di euro in questa tecnologia. Sono stati selezionati 33 progetti da parte di 32 diverse aziende, con l’obiettivo di finanziare tutte le diverse fasi della filiera. Inoltre gli incentivi sono diretti pressoché esclusivamente verso società europee, anche se il trattamento non è uguale per tutti: oltre la metà delle aziende selezionate sono tedesche, tre sono italiane e non è stato dato nessuno spazio a società spagnole e di molti altri Stati membri. Questo è un risultato piuttosto diverso da quello auspicato dai ministri dell’energia di altre aziende, ma è comunque un risultato che può portare ad accelerare velocemente la transizione energetica.

Alle società che riceveranno i fondi sarà comunque richiesto di sbloccare dei finanziamenti privati: l’Unione Europea si aspetta che i quasi 7 miliardi europei verranno aggregati a oltre €5 miliardi di investimenti diretti da parte delle società. Inoltre alle imprese sarà chiesto di lavorare su degli standard comuni, in modo tale da standardizzare diverse componenti e diversi aspetti regolamentari. Nel corso del tempo questo dovrebbe aiutare l’industria europea dell’idrogeno verde a favorire importazioni ed esportazioni da una nazione all’altra.

Il piano prevede quattro aree di intervento

L’UE accelera sull’idrogeno verde

Il piano europeo ha indubbiamente un ampio respiro e mira a realizzare degli investimenti con un orizzonte di lungo termine. Ci si aspetta che la maggior parte dei progetti finanziati a livello di produzione diventino operativi tra il 2026 e il 2028, mentre per i sistemi di trasporto si pensa al biennio tra il 2027 e il 2029. Entro la fine del decennio, l’UE dovrebbe avere una filiera completa: produzione di elettrolizzatori, produzione di idrogeno verde, sistemi di trasporto e di stoccaggio. Questo importante annuncia poche settimane dopo il World Economic Forum di Davos, dove alcuni grandi colossi dell’energia in Europa si sono lamentati della burocrazia europea per l’approvazione di progetti legati all’idrogeno verde.

Il nome del progetto è Hy2Infra, e il suo obiettivo è quello di finanziare la realizzazione di progetti specifici. Anche in questo caso il sistema europeo prende le distanze da quello statunitense, dove invece le imprese ottengono un incentivo per ogni chilo di idrogeno verde prodotto. Nel caso degli investimenti europei è anche previsto che, se un progetto fosse di grande successo, la società dovrà restituire gradualmente gli incentivi ricevuti. Ora bisognerà scoprire se effettivamente questo sistema sia effettivamente in grado di spingere la competitività delle imprese europee fino a competere con quelle statunitensi e cinesi.

I gasdotti convenzionali richiedono grandi rimodernamenti per trasportare idrogeno verde

A chi andranno i fondi

L’Unione Europea ha deciso di dividere gli investimenti in quattro aree: elettrolizzatori, gasdotti per il trasporto dell’idrogeno verde, sistemi di stoccaggio e grandi terminal portuali. In un secondo momento verrà anche sbloccata una quinta parte del progetto, che prevederà invece di lavorare sulle connessioni e sulla cooperazione tra i vari progetti europei. Per quanto riguarda le imprese italiane, sono tre quelle che verranno finanziate: Energie Salentine, Saipem e SNAM. Sono invece moltissime le imprese tedesche, due quelle portoghesi, una società francese, una slovacca e una olandese. Indubbiamente la Germania emerge come la nazione che potrà beneficiare maggiormente di questi fondi. Tra le 32 società selezionate, 5 di queste sono società medio-piccole che potranno approfittare di questa occasione per aumentare la scala delle loro operazioni.

Per il momento non è ancora stato deciso totalmente quanto riceverà ogni singola impresa. Invece è già stato deciso che l’UE non potrà accedere a tutti i dettagli tecnologici dei progetti finanziati, in modo da difendere i segreti industriali. Se tutto andrà come previsto dall’Unione Europea, il piano dovrebbe portare a produrre 10 milioni di tonnellate in più di idrogeno verde ogni anno.

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