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UE contro Microsoft e Apple: Big Tech sotto accusa per non aver rispettato le regole del DMA
Per Big Tech potrebbero essere in arrivo grandi multe, dopo che l’Unione Europea si è scagliata contro Apple e Microsoft per non aver rispettato il Digital Markets Act (DMA). Le multe sono salate per chi non rispetta i regolamenti, ed è molto probabile che entrambe le aziende saranno sanzionate. In entrambi i casi l’accusa è quella di adottare un comportamento monopolista, forzando gli utenti a scegliere i servizi proprietari anziché lasciarli liberi di poter scegliere. Per Microsoft si tratta di una novità, mentre Apple ha già perso una famosa battaglia legale contro l’UE ed è stata costretta a permettere il download delle app compatibili con i suoi dispositivi anche da store diversi da quello ufficiale.
L’Unione Europea si sta dimostrando molto attenta al rispetto del DMA, una normativa che ha stravolto il mercato tecnologico europeo. Per la prima volta si sta creando un’arena competitiva libera e democratica, in cui i grandi colossi tecnologici non potranno più approfittare delle loro dimensioni per forzare gli utenti a rimanere all’interno del proprio ecosistema. Questo significa una concorrenza maggiore tra le aziende per vendere i propri servizi e di conseguenza una maggiore varietà di scelta per gli utenti.
Microsoft nel mirino per Teams
L’UE ha definito “abusivo” il pacchetto di Microsoft che permette agli utenti di ottenere Teams quando sottoscrivono un abbonamento a Office. Questa critica era già stata mossa a Microsoft lo scorso anno, ma era stato semplicemente chiesto di sistemare i problemi senza prendere provvedimenti più duri; oggi invece l’Unione Europea ha lanciato una vera e propria investigazione, accusando la società fondata da Bill Gates di non aver correttamente risolto i problemi che erano stati segnalati. Proporre un pacchetto unico che include sia Teams che Office starebbe distorcendo la libera concorrenza nel mercato delle app per videochiamate. Secondo l’UE, Office è un servizio per la produttività mentre Teams è un servizio per collaborare e comunicare: le due cose non sono strettamente correlate e dunque è necessario lasciare gli utenti liberi di decidere se acquistare i prodotti singolarmente o acquistarne soltanto uno.
Teams starebbe dunque approfittando di un “vantaggio nella distribuzione” legato al fatto che Office è un prodotto leader globale nel settore della produttività. Microsoft si è già dimostrata molto disponibile a collaborare con l’UE per risolvere questi problemi, anche perché i rischi sono alti: la multa può arrivare fino al 10% del fatturato globale dei servizi sotto accusa, anche se è improbabile che si arrivi ad applicare il massimo della sanzione. In ogni caso le multe minacciate dall’UE non sono affatto uno scherzo, nemmeno per colossi tech di queste dimensioni.
Apple torna nell’occhio del ciclone
La Commissione Europea ha diffuso i risultati preliminari dell’investigazione iniziata a maggio contro Apple, che potrebbe portare in totale a una multa di $38 miliardi. La minaccia è persino più grande, perché se Apple fosse trovata nuovamente in violazione del DMA, si potrebbe parlare addirittura del doppio. Per Apple, che ha costruito tutta la sua posizione competitiva sul fatto di offrire servizi e prodotti integrati tra loro e difficilmente compatibili con soluzioni di terze parti, il Digital Markets Act risulta particolarmente difficile da affrontare. L’azienda deve fare i conti con una lunga serie di problemi: deve permettere concorrenza a Apple Pay, consentire l’accesso a tutti i dati degli Apple Watch alle app sviluppate da terze parti, permettere agli sviluppatori indipendenti di accedere a ogni funzionalità hardware dei suoi dispositivi e lasciare che sia possibile scaricare app da marketplace indipendenti. Le accuse sono tante e i risultati preliminari fanno pensare che la probabilità di una sanzione sia vicina al 100%.