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UK, parco eolico costretto a tagliare la produzione

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Il Regno Unito ha emesso un’ordinanza che impone a una delle sue più grandi centrali eoliche di ridurre la produzione nel weekend, mentre nel contempo la rete elettrica nazionale ha pagato una centrale a carbone per garantire la stabilità dell’approvvigionamento.

La National Grid ha emesso questa ordinanza, valida fino a martedì mattina, che richiedeva alla sezione della centrale eolica offshore Seagreen, situata al largo della costa orientale della Scozia, di limitare la generazione di energia. Tale decisione è stata presa dall’operatore della rete nel Regno Unito per gestire l’equilibrio tra l’offerta e la domanda di elettricità. Allo stesso tempo, è stato necessario pagare la centrale a carbone Ratcliffe-on-Soar di Uniper SE, affinché fosse disponibile a produrre energia.

Questa situazione mette in evidenza l’importanza non solo di aumentare la capacità delle fonti di energia rinnovabile, ma anche di posizionarle strategicamente o fornire un’adeguata infrastruttura per il trasferimento dell’elettricità. Tradizionalmente, le centrali a carbone e nucleari venivano costruite vicino ai centri abitati per soddisfare facilmente la domanda energetica.

Tuttavia, le centrali eoliche vengono collocate dove le condizioni sono ottimali, spesso lontano dalla costa e, nel caso della Scozia, a distanza dai centri abitati dell’Inghilterra.

Nel contempo, la rete elettrica nazionale ha pagato una centrale a carbone affinché sia disponibile per una potenziale richiesta di energia.

Un aumento delle temperature nel weekend

Le temperature nel Regno Unito si prevede che aumenteranno nel corso del weekend, mantenendosi elevate anche durante la notte. Secondo il Deputy Chief Meteorologist del Met Office, Dan Harris, questa situazione renderà la notte “scomodamente” calda per alcune persone, come riportato nell’ultima previsione meteorologica di giovedì.

A causa dell’atteso aumento della richiesta di elettricità per il raffreddamento, l’operatore della rete energetica sta adottando precauzioni per garantire la stabilità e la flessibilità della rete. Secondo Tom Edwards, consulente di Cornwall Insight, questa scelta potrebbe sembrare contraddittoria dal punto di vista del bilancio delle emissioni di carbonio. Tuttavia, dal punto di vista dei costi e della sicurezza dell’approvvigionamento energetico, rappresenta la soluzione ottimale.

I parchi eolici sono spesso costruiti lontani dai centri abitati rendendo difficile e costoso il trasporto dell’energia.

L’utilizzo del carbone nel Regno Unito

Solitamente, la produzione di energia elettrica a carbone nel Regno Unito rappresenta meno dell’1% del totale, o addirittura può essere completamente assente durante condizioni meteorologiche favorevoli caratterizzate da vento moderato e clima mite. Tuttavia, il carbone viene ancora utilizzato come riserva per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento energetico.

Nell’autunno scorso, Uniper ha annunciato l’intenzione di mantenere in funzione le unità presso la centrale a carbone di Ratcliffe-on-Soar nel Nottinghamshire per un periodo più lungo rispetto ai piani precedenti. Ciò è avvenuto in previsione di un inverno difficile, con l’Europa e il Regno Unito che si preparavano a possibili carenze di energia. Tuttaiva, nonostante la recente crisi energetica il consumo di carbone in Europa è sensibilmente diminuito.

Secondo quanto riportato da National Grid ESO, martedì scorso il gas naturale ha generato il 28,7% dell’elettricità britannica, superando la quota di produzione eolica (26,9%), nucleare (19,5%), importata (14,4%), solare (4,6%), da biomassa (4,3%), idroelettrica (1,0%) e dal carbone (0,5%).

Nel mese di giugno, fino al 46% dell’energia elettrica nel Regno Unito proveniva da fonti a zero emissioni di carbonio, raggiungendo un picco dell’80% il 7 giugno alle 10:00, come riportato dai dati di National Grid ESO.

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