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UK, Svizzera e Norvegia alzano i tassi di interesse centrali

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Si è chiusa da poco una delle giornate più intense del mese per chi segue il mercato del Forex. Nel corso di giovedì sono arrivate tre importanti decisioni sui tassi di interesse: Svizzera, Norvegia e Regno Unito hanno aggiornato i loro tassi centrali, con un triplo rialzo che ha determinato la direzione delle rispettive valute sui mercati. Per la Svizzera si tratta di una decisione presa quasi come precauzione: banca centrale e governo hanno già fatto un ottimo lavoro per abbassare la pressione sui prezzi, e sono ormai alle battute finali del ciclo rialzista dei tassi di interesse. La Norvegia invece si trova in difficoltà con la pressione sui prezzi, ma prima della decisione della banca centrale sono stati pubblicati dei dati molto positivi sull’andamento del mercato del lavoro.

Per quanto riguarda il Regno Unito, invece, la situazione è più complicata. Da Londra i segnali che sono arrivati nel corso dell’anno sono stati poco incoraggianti. Lo stesso Governatore della banca centrale ha ammesso che l’inflazione inglese è resistente e ostinata, ben più di quanto ci si sarebbe aspettato durante la pandemia. In questo caso è probabile che i tassi di interesse dovranno continuare ad aumentare per diversi mesi, ma questo non può fare a meno di sollevare incertezze sull’andamento dell’economia. La sterlina ha rapidamente guadagnato terreno sulle principali valute estere dopo la decisione della Bank of England, arrivando a superare il cambio di 1.28 contro il dollaro americano.

Sia per il Regno Unito che per la Norvegia, il rialzo dei tassi è stato doppio rispetto alle attese degli analisti

La Bank of England alza i tassi al 5%

La decisione più attesa della giornata era quella della banca centrale inglese, che si trova ad affrontare un’ondata di inflazione molto difficile da gestire. Gli investitori si aspettavano che la Bank of England avrebbe alzato i tassi di interesse di 25 punti base, ma i membri del direttivo hanno scelto di optare per un doppio scatto da 50 punti base. La decisione è stata approvata all’unanimità.

Si tratta della 13esima riunione consecutiva in cui la banca centrale inglese delibera un aumento dei tassi centrali. Il Governatore Andrew Bailey ha difeso questa decisione dicendo che, per quanto sia consapevole di come questa decisione pesi sull’economia e sul mercato del credito, si tratta di una misura necessaria per evitare che la situazione diventi peggiore con il passare dei mesi.

Oltre ad aggiornare i tassi di interesse, la Bank of England ha anche aggiornato le sue stime di crescita. La banca centrale prevede che nel secondo trimestre dell’anno la crescita si attesterà intorno allo 0%; per il terzo trimestre, però, si prevede ora una crescita. Questo cambio di direzione sulle previsioni per il terzo trimestre ha lasciato perplessi gli investitori, che non sono del tutto convinti di poter combinare tassi centrali così alti con segnali di ripresa per l’economia. In risposta, i mercati inglesi hanno aperto e chiuso in rosso la giornata di scambi, con il FTSE 100 che perde lo 0.76%.

L’inflazione continua a essere molto resistente nel Regno Unito: attualmente il consenso degli analisti è che i tassi arriveranno al 6-6,25% prima di toccare l’apice

Scatti dei tassi anche in Norvegia e Svizzera

Le altre due banche centrali che hanno deciso di muovere a rialzo i propri tassi di interesse sono quella norvegese e quella svizzera. Per la Svizzera si tratta di uno scatto da soli 25 punti base, che porta i tassi della Swiss National Bank al 1.75%. La nazione elvetica non ha dovuto affrontare alcuna ondata di iperinflazione dopo la pandemia, limitandosi a un piccolo ciclo di tassi in rialzo per assicurarsi di mantenere la pressione sui prezzi entro i livelli desiderati. Nell’ultima rilevazione, riferita a maggio, il tasso di inflazione si era attestato al 2,2% annuo. Stando alle dichiarazioni della banca centrale, in ogni caso, è probabile che nel corso dell’anno ci saranno altri scatti a rialzo dei tassi di interesse.

Più complicata invece la situazione in Norvegia, che al pari di altre economie europee continua a fare i conti con un tasso di inflazione superiore al 6%. Per arginare la pressione sui prezzi, la banca centrale ha scelto uno scatto di 50 punti base a discapito delle previsioni degli analisti, che invece ne prevedevano uno dello 0.25%. Questo porta i tassi della Norges Bank al 3,75% ed è molto probabile che da qui dovranno ancora continuare a salire. Malgrado la decisione della banca centrale, però, la corona norvegese ha chiuso la giornata essenzialmente sullo stesso livello di ieri contro l’euro e il dollaro americano.

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