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UniCredit acquista il 9% di Commerzbank

Inizia la scalata di UniCredit a Commerzbank. L’operazione era nell’aria da tempo, ma era ostacolata dai tedeschi che non volevano cedere ad un gruppo straniero.

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UniCredit alla conquista di Commerzbank. Il gruppo bancario italiano ha acquistato il 9% di quello tedesco. L’ipotesi al vaglio è quella di ottenere le autorizzazioni necessarie per poter crescere. Un mossa che ha fatto supporre che l’amministratore delegato di UniCredit, Andrea Orcel, si prepari a rilevare Commerzbank.

La banca italiana ha acquistato quasi la metà della quota grazie ad un’offerta sulle azioni offerte dal governo tedesco, che ha intenzione di ridurre la propria partecipazione. Il resto è stato acquistato direttamente sul mercato.

UniCredit alla conquista di Commerzbank

Il Governo tedesco ha dichiarato che UniCredit ha presentato un’offerta molto importante durante il bookbuilding, grazie alla quale ha superato quelle dei concorrenti. Il gruppo italiano ha pagato 13,20 euro per azioni, al di sopra del prezzo di chiusura giornaliero di 12,60 euro.

A seguito dell’operazione Commerzbank ha brillato in Borsa, dove le azioni sono aumentate del 17% nel corso delle prime contrattazioni. Buon andamento anche per il titolo UniCredit, che in mattinata ha guadagnato l’1,3%.

L’operazione, che vede la seconda banca italiana acquistare una quota del secondo gruppo tedesco per diventarne uno dei maggiori azionisti, segue le speculazioni degli ultimi anni, secondo le quali UniCredit sarebbe intenzionata ad acquistare Commerzbank.

Il gruppo italiano ha già sottolineato che presenterà la documentazione richiesta agli enti regolatori per ottenere l’autorizzazione a superare potenzialmente il 9,9% di Commerzbank, se e quando necessario.

In più occasioni i dirigenti e gli enti regolatori hanno parlato della necessità di consolidare il troppo frammentato mercato bancario europeo attraverso delle fusioni transfrontaliere. Operazioni che, però, sono sempre state bloccate da una serie di ostacoli. Molti colloqui, che avrebbero potuto portare a delle acquisizioni, sono spesso falliti.

Gli analisti di KBW in una nota hanno sottolineato come, a prima vista, un’acquisizione completa di Commerzbank potrebbe avere senso dal punto di vista finanziario e strategico per UniCredit, e UniCredit ha chiarito di essere alla ricerca di obiettivi di M&A.

Commerzbank, a quanto ammontava la presenza dello Stato

Attraverso un fondo di salvataggio bancario, lo Stato tedesco deteneva una quota del 16,5%. L’intervento era stato effettuato sedici anni fa durante la crisi finanziaria globale.

La scorsa settimana Berlino ha dichiarato che avrebbe iniziato a ridurre la propria partecipazione, una mossa iniziata martedì con la vendita di circa 53 milioni di azioni, riducendo la propria partecipazione al 12%.

In passato, i funzionari tedeschi avevano espresso privatamente la loro riluttanza a consentire ad un gruppo straniero di acquisire Commerzbank, nel timore che ciò avrebbe creato un concorrente nazionale ancora più forte per Deutsche Bank. La Deutsche Bank ha rifiutato di commentare la transazione.

Martedì, Manfred Knof, amministratore delegato di Commerzbank, ha dichiarato che non si candiderà per un altro mandato alla scadenza del suo contratto, prevista per la fine del 2025. Durante il suo mandato, Knof ha minimizzato le prospettive di una possibile fusione tra grandi banche, affermando che si stava impegnando per mantenere l’indipendenza della banca.

UniCredit, già presente in Germania tramite HVB, nutre da tempo ambizioni nei confronti di Commerzbank.

Secondo quanto riferito a Reuters da fonti a conoscenza della questione, Orcel, che ha assunto la carica di CEO della banca italiana nel 2021, ha studiato un accordo e ha contattato Knof all’inizio del 2022, prima del conflitto in Ucraina. Anche il predecessore di Orcel, Jean Pierre Mustier, aveva lavorato all’acquisizione di Commerzbank, ma, sempre stando ad alcune fonti citate da Reuters, l’opposizione politica aveva ostacolato qualsiasi accordo.

L’acquisto delle azioni della Commerzbank in mano al governo tedesco da parte di un singolo acquirente costituisce una vera e propria sorpresa. Molti osservatori si aspettavano, infatti, che andasse a più investitori istituzionali in blocchi più piccoli.

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