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Uragano Hilary negli USA: previsti miliardi di danni

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La parte sud-ovest degli Stati Uniti sta affrontando una situazione meteorologica senza precedenti con l’arrivo della tempesta tropicale “Hilary”. Solitamente questa parte degli USA non affronta tempeste tropicali e Hilary ha già stabilito nuovi record di precipitazioni, in particolare nella Contea di Los Angeles. Questa tempesta, originariamente formatasi in Messico, è stata una rarità per la regione. I meteorologi stanno indagando sul potenziale impatto del cambiamento climatico e sulla possibile incidenza di El Niño, il fenomeno di riscaldamento delle acque del Pacifico che si sta manifestando nel 2023 a distanza di otto anni dall’ultima volta.

La potenza di Hilary ha portato condizioni di grave allagamento in molte zone del sud-ovest degli Stati Uniti, al punto che sia Los Angeles che San Diego hanno dovuto emettere avvisi di tempesta tropicale: un evento decisamente raro. Il Nevada, in particolare, si è trovato di fronte a rischi significativi di inondazioni improvvise, frane e smottamenti, tanto che il governatore ha dichiarato lo stato di emergenza. L’impatto previsto dalla tempesta avrebbe potuto portare al superamento delle normali precipitazioni annuali del Nevada meridionale in pochissimo tempo. Anche in Arizona sono stati presi provvedimenti di sicurezza, con l’evacuazione di alcune zone del Lake Mead National Recreation Area per il pericolo di inondazioni.

L’evento si somma a un terremoto registrato domenica in California e a un incendio boschivo che ha bruciato 1.200 ettari di foreste

Un anno di piogge in appena 24 ore

La perturbazione Hilary aveva toccato terra in Baja California, in Messico, nel pomeriggio di domenica. Da qui si è mossa verso nord, colpendo la parte meridionale degli Stati Uniti e avendo una particolare incidenza su California, Arizona e Nevada. Questi tre stati, solitamente considerati soleggiati e raramente colpiti dalle perturbazioni, hanno visto cadere l’equivalente di un intero anno di piogge in meno di 24 ore. Gli effetti sono stati subito visibili, con strade inondate a Los Angeles, frane nelle aree collinari e venti a oltre 90 chilometri orari che hanno rallentato i soccorsi e lo spostamento dei cittadini. Alcune aree di Los Angeles sono anche rimaste senza corrente elettrica, con la tempesta che ha provocato danni importanti alle infrastrutture di distribuzione della corrente elettrica.

Un danno significativo arriva anche dal ritardo o cancellamento di oltre 4.500 voli, un fatto che si aggiunge ai tanti danni economici dell’uragano. Anche se mancano ancora delle stime ufficiali, tutti gli economisti che si sono espressi in materia sembrano concordi nel dire che la valutazione complessiva sarà nell’ordine dei miliardi. Per avere un’idea di quanto siano rari degli eventi di questo genere in California, correva l’anno 1939 quando un evento di questo genere si verificò per l’ultima volta prima di oggi.

La California si sta trovando a fare i conti con più di una singola calamità naturale. Poche ore prima dell’arrivo di Hilary, lo Stato era stato colpito da un terremoto di magnitudo 5.1. Fortunatamente non sono stati riportati danni significativi.

Gli allagamenti hanno reso difficile il trasporto dei soccorsi, ma al momento non ci sono vittime riportate negli Stati Uniti

Si attende la valutazione dei danni sull’agricoltura

Per quanto la California sia associata a Hollywood e alla Silicon Valley nell’immaginario comune, in realtà le aree rurali di questo Stato sono essenziali per la produzione agricola negli Stati Uniti. Si tratta di un grande produttore di frutta come arance, limoni, uva e non solo. La California è il più grande produttore di vino negli Stati Uniti e ha una forte produzione lattiero-casearia, che la rende uno dei principali stati esportatori di derivati del latte. Va segnalato che si tratta anche del maggior produttore di lattuga e broccoli degli USA, ed è leader anche nella produzione di altra frutta esotica come datteri, pistacchi e noci. Vanta anche il primato nella produzione di mandorle.

L’Arizona è un’altra potenza agropecuaria americana, che storicamente ha prodotto una quantità significativa della carne consumata negli States. Inoltre si tratta del maggior produttore di lattuga invernale e di un grande esportatore di cotone, agrumi e altri prodotti vegetali. Queste colture hanno risentito pesantemente dell’arrivo della perturbazione Hilary, soprattutto considerando il periodo delicato dell’anno. La raccolta dell’uva da tavola era già in corso, mentre per quella destinata alla produzione di vino si attende ottobre; anche mele, arance e limoni si trovavano nel pieno della stagione di raccolta. Ora bisognerà fare delle stime sui danni, non soltanto legati alle 24 ore di abbattimento della tempesta: uno dei pericoli più comuni per le colture è la muffa dovuta all’acqua, che potrebbe formarsi nel corso dei prossimi giorni.

Un dato significativo riguarda il succo d’arancia, una commodity che negli Stati Uniti è quotata in Borsa con tanto di futures. Le quotazioni sono aumentate del 91+% nel corso dell’ultimo anno, con Hilary che rappresenta solo l’ultimo di una lunga serie di eventi climatici straordinari.

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