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USA, Biden e Corte Suprema in una lite da $430 miliardi

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Uno dei punti più importanti del programma dell’amministrazione Biden, su cui il Presidente ha costruito una parte sostanziale della sua campagna elettorale, si trova in stallo di fronte alle decisioni della Corte Suprema. Biden promise che in caso di elezione avrebbe stralciato debiti studenteschi per $460 miliardi, andando a incidere su uno dei debiti che più segnano la vita finanziaria della gioventù americana. Si tratterebbe circa del 25% del debito studentesco totale, che secondo le stime aggiornate di LendingTree dovrebbe ammontare a 1.78 triliardi di dollari nel 2023.

Lo studente medio negli Stati Uniti prende in prestito circa 37.000$ per poter procedere con i propri studi; la media è di 30.000$ per i prestiti Federali e 54.921$ per i prestiti privati. Joe Biden aveva promesso ai suoi elettori che chi ha guadagnato meno di 125mila dollari nel 2021 o 2021 avrebbe potuto cancellare fino a 10.000$ del proprio debito studentesco. Una misura che, secondo la Corte Suprema, il governo non ha la facoltà di approvare. La votazione si è tenuta nella giornata di venerdì, con i giudici della corte che si sono espressi contro la possibilità di cancellare il debito studentesco. Biden ha subito cercato di correre ai ripari, annunciando modifiche che potrebbero portare al nulla osta della Corte Suprema.

L’annullamento di una parte importante del debito studentesco è stata una delle proposte che hanno attirato i giovani verso la campagna elettorale di Joe Biden

La Corte Suprema dichiara l’illegittimità della proposta

La Corte Suprema non è un ente politico, dunque non ha la facoltà di votare su una legge in quanto tale. Il suo compito è semplicemente quello di stabilire se una riforma sia coerente con il quadro normativo americano o se il governo si stia spingendo oltre le proprie facoltà. Normalmente il governo non avrebbe la possibilità di cancellare il debito studentesco. Tuttavia, secondo una dicitura dell’HEROES Act -una riforma da $3 triliardi introdotta durante la pandemia per aiutare l’economia a superare il Covid-19-, il governo avrebbe la possibilità di fare delle modifiche al piano di pagamento dei prestiti studenteschi in caso di emergenza.

Con un voto di 6-3, la Corte Suprema ha però stabilito che i piani del governo non sarebbero coerenti con quanto concesso dall’HEROES Act. Infatti non si tratterebbe di una “piccola modifica” al piano dei pagamenti, bensì di un cambiamento radicale nel sistema con cui questi vengono gestiti; non si tratterebbe nemmeno di una normale modifica, in quanto introdurrebbe di fatto un regime completamente nuovo e non approvato dal Congresso. Il giudice dissenziente Elena Kagan, eletta da Barack Obama e vicina al Partito Democratico, commenta nella sua nota che la Corte Suprema si sarebbe spinta troppo oltre il suo compito con questa decisione; a suo modo di vedere, il rigetto della proposta rappresenta un’ingerenza eccessiva tra il ruolo della politica e quello della Corte Suprema.

Buona parte dei prestiti studenteschi sono concessi attraverso programmi Federali, non da istituzioni private

La risposta della Casa Bianca

Malgrado il voto della Corte Suprema, il governo sembra comunque intenzionato a non abbandonare la lotta per questa proposta centrale nel suo programma politico. Già nella giornata di giovedì, prima della votazione, l’amministrazione Biden aveva fatto sapere di star pensando a un piano B in caso di rigetto della riforma. Nelle ore immediatamente successive alla decisione dei giudici, Biden stesso ha commentato che “la lotta prosegue” e ha apertamente dichiarato il suo disaccordo con la Corte Suprema.

La Casa Bianca ha prontamente annunciato un nuovo piano di azione, che passerà attraverso una nuova riforma. Il nuovo Higher Education Act promette di riuscire a ottenere lo stesso tipo di risultato, che sarà importante anche in vista delle elezioni presidenziali del prossimo anno. Esiste una lista già approvata di 16 milioni di americani che, se la riforma fosse stata approvata dalla Corte Costituzionale, avrebbero subito potuto approfittare dei 10.000$ di debito studentesco da non ripagare. Il Presidente ha anche indicato che il governo ha comunque fatto progressi nel campo dell’educazione scolastica, ad esempio fornendo più finanziamenti al settore e aumentando i Pell Grants. Questi ultimi sono prestiti studenteschi concessi a studenti in situazioni economiche particolarmente difficili, che non prevedono la restituzione del capitale preso in prestito.

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