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USA, calo di richieste di mutui malgrado la primavera
La primavera è solitamente uno dei momenti dell’anno più intensi per il mercato immobiliare. Sono mesi in cui tipicamente le compravendite aumentano, ma il 2023 sembra fare eccezione. I primi dati che lo confermano arrivano dagli Stati Uniti, dove dopo quattro settimane di incrementi, le nuove richieste di mutui hanno subito un calo piuttosto netto. Molto probabilmente la causa è da ricercare nei tassi di interesse piuttosto alti richiesti in questo momento, con i mutui a 30 anni che prevedono un interesse medio del 6.80% sulle rate.
Per quanto possa sembrare un tasso di interesse particolarmente alto, in ogni caso, è al minimo delle ultime 7 settimane. Un dato ancora più significativo riguarda le compravendite: le offerte per l’acquisto di immobili sono calate del 35% su base annua. Sembra che non sia comunque un effetto dovuto solo al calo della domanda per via dei tassi. Anche il lato dell’offerta, vista la quantità piuttosto bassa di case in vendita, contribuisce allo stallo in cui sembra star entrando il mercato immobiliare americano.
Calano le richieste di mutui di ogni tipo
I dati rilasciati questa settimana vedono, rispetto alla settimana scorsa, un calo diffuso nelle richieste di mutui che tocca tutte le principali categorie:
- -4.1% il dato complessivo su tutti i mutui;
- -3.5% per i mutui legati all’acquisto di un immobile;
- -5.4% per i mutui destinati a rifinanziare un immobile già di proprietà.
Il lieve calo nei tassi di interesse offerti sui mutui non sembra essere stato sufficiente a dare slancio al mercato immobiliare. Un commento in merito arriva da Mike Fratantoni, capo economista della MBA. In un commento sui dati appena pubblicati, ha sottolineato che la primavera non sta portando il solito aumento delle case in vendita e delle richieste di mutui o di compravendite. Una situazione che non intacca direttamente i proprietari di casa, dal momento che i prezzi rimangono alti, ma gli altri operatori della filiera.
Da una parte ci sono le banche, che vedono diminuire nettamente su base annua le previsioni di ricavi legate alla concessione di mutui. Ci sono poi le compagnie assicurative che stipulano le polizze sugli immobili e gli agenti immobiliari, che risultano essere i più colpiti dalla situazione in corso. Con un mercato in cui domanda e offerta sono entrambi in netto calo, chi fa da intermediario vede calare nettamente le sue provvigioni.
Grandi differenze tra le due coste
Gli analisti di CoreLogic, una società specializzata in big data con un focus particolare sul mercato immobiliare, hanno espresso un commento sull’andamento dei prezzi dei listini immobiliari negli USA in concomitanza con la pubblicazione del dato sui mutui. Gli esperti di CoreLogic sottolineano che, al momento, il mercato si sta dividendo in due: da una parte la costa ovest, in sofferenza, dall’altra la costa est che mostra uno stabile trend di crescita.
La differenza sembrerebbe risiedere nel fatto che la costa ovest è sempre stata trainata dal settore tecnologico. Con i licenziamenti in corso da parte di tutte le società di Big Tech, anche il mercato immobiliare ne risente. Per contro, le zone della costa est stanno andando incontro a una crescente migrazione interna e vedono sorgere nuovi progetti immobiliari con regolarità. Questi fattori contribuiscono a rafforzare il mercato della Florida e degli Stati confinanti, sia in termini di prezzi che di compravendite.