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Varta, Porsche parteciperà al piano di salvataggio del produttore di batterie

Varta è crollata in Borsa dopo che è stato annunciato il piano di salvataggio che vede in prima linea Porsche, il produttore di auto sportive.

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Crolla letteralmente in borsa Varta dopo l’annuncio del piano di risanamento, che prevede l’entrata nel capitale di Porsche Automobil Holding Pref e delle banche creditrici. Il progetto di ristrutturazione prevede l’estromissione degli attuali azionisti, con la sola eccezione di Michael Tojner, il quale parteciperà in maniera attiva al rilancio dell’attività.

Ma vediamo cosa sta accadendo a Varta e cosa prevede il piano di ristrutturazione dell’azienda.

Varta, al via il piano di ristrutturazione del debito

Varta, uno dei principali produttori di batterie tedeschi, nel corso della giornata di sabato ha raggiunto un accordo che prevede la ristrutturazione del debito con i suoi creditori. Nel piano è stato coinvolto anche il produttore di auto sportive Porsche.

L’obiettivo del progetto è quello di sanare Varta, attualmente in difficoltà finanziarie. L’accordo, che è stato raggiunto dopo alcuni giorni di intense trattative, prevede che il debito di Varta venga ridotto da 485 milioni di euro a 200 milioni di euro.

Erano settimane che Varta – specializzata nella produzione di batterie per il mondo dell’auto e dei beni di consumo – stava cercando un compromesso con il principale azionista Michael Tojner, i creditori e Porsche per ridurre il proprio debito ed ottenere nuovo capitale per gli investimenti.

Il nuovo accordo determina un nuovo assetto societario per Varta: Porsche e Tojner diventeranno i nuovi proprietari del produttore di batterie. Ma soprattutto provvederanno ad iniettare capitale per 60 milioni di euro.

I creditori provvederanno, invece, a fornire altri 60 milioni di euro sotto forma di prestiti garantiti senior. È stata ventilata, inoltre, l’ipotesi che un terzo investitore possa entrare a far parte della compagine azionaria della società in un secondo momento. Michael Ostermann, ceo di Varta, ha dichiarato che sono state avviate delle trattative con degli investitori che vorrebbero unirsi al progetto.

Perché Porsche vuole salvare Varta

Porsche partecipando al salvataggio di Varta si assicurerà l’accesso a delle batterie ad alte prestazioni per le sue auto sportive ibride ed elettriche. Sempre nel corso della giornata di sabato, la casa automobilistica ha anche annunciato l’intenzione di acquisire una quota di maggioranza della divisione batterie V4Drive di Varta. L’operazione verrà effettuata attraverso un aumento di capitale.

Lutz Meschke, vicepresidente del consiglio di amministrazione di Porsche AG, ha spiegato che con la prevista acquisizione della maggioranza di V4Drive, il produttore automobilistico ha intenzione di dare un contributo importante al mantenimento delle tecnologie chiave in Germania.

A luglio, Ostermann ha annunciato una radicale ristrutturazione pre-insolvenza per Varta, che aveva debiti che non era in grado di onorare dopo aver effettuato costosi investimenti.

Marc Hundsdorf, Cfo di Varta, ha spiegato che con l’attuazione delle misure concordate, il finanziamento e la liquidità del gruppo sono stati stabilizzati in modo sostenibile e garantiti a lungo termine.

Non sono a rischio i posti di lavoro

Ostermann ha affermato che non vi è alcuna minaccia immediata di importanti tagli al personale. Il manager ha spiegato che l’azienda ha intenzione di crescere, sia con le batterie per l’accumulo di energia necessarie per i sistemi fotovoltaici, sia con le pile a bottone per le cuffie Apple. Al momento non sono previsti dei licenziamenti, anzi, Varta sarebbe alla ricerca di personale.

Ma non solo. La società ha intenzione di mantenere manterrà tutti i suoi siti produttivi in ​​Germania, con solo tagli mirati di posti di lavoro nell’amministrazione. L’obiettivo è quello di rimettere Varta su un percorso di crescita redditizio.

Fatte queste premesse, ad ogni modo, gli azionisti esistenti usciranno a mani vuote poiché Varta verrà ritirata dalla borsa a seguito della ristrutturazione.

Ostermann ha concluso spiegando che è stato fatto di tutto per convincere i piccoli azionisti a partecipare, ma in questa situazione ciò non è legalmente possibile.

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