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Vendite al dettaglio negli Usa in aumento. L’inflazione cala in Canada

Aumentano le vendite al dettaglio negli Usa, mentre in Canada l’inflazione inizia a rallentare. Ecco cosa cambia.

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Negli Stati Uniti le vendite al dettaglio sono aumentate nel corso del mese di agosto in maniera inaspettata. Il dato, in un certo senso, sembrerebbe dimostrare che l’economia è rimasta solida nella maggior parte del terzo trimestre. Per quanto riguarda le vendite al dettaglio è stato registrato un aumento dello 0,1% rispetto allo scorso mese, dopo un aumento dell’1,1% rivisto al rialzo a luglio. A rendere noti questi dati è l’Ufficio del Censimento del Dipartimento del Commercio Usa.

Alcuni economisti, intervistati da Reuters, avevano previsto che le vendite al dettaglio – nella maggior parte dei casi riguardano beni e non sono state corrette per l’inflazione – sarebbero scese dello 0,2% dopo un balzo dell’1,0% precedentemente riportato a luglio. Le stime variano da un calo dello 0,6% a un guadagno dello 0,6%.

Le vendite al dettaglio negli Usa

Il rapporto relativo alle vendite al dettaglio negli Usa sono state rese pubbliche nel momento in cui i funzionari della Fed si preparavano a riunirsi per una riunione politica di due giorni.

La maggior parte degli economisti si aspettano che la banca centrale statunitense riduca i tassi di interesse di 25 punti base nel corso della giornata di domani, 18 settembre 2024. La convinzione che sta alla base di questa idea è che la situazione economica non sia tale da giustificare la riduzione di mezzo punto percentuale prevista dai mercati finanziari.

Il tasso di disoccupazione è sceso al 4,2% ad agosto dopo che quattro aumenti mensili consecutivi lo avevano spinto a un massimo di tre anni del 4,3% a luglio. Il tasso di disoccupazione è stato in gran parte guidato dall’aumento dell’offerta di lavoro dall’immigrazione, che ora sta rallentando.

I licenziamenti restano bassi rispetto agli standard storici, lasciando il mercato del lavoro in una posizione tale da continuare a generare guadagni salariali costanti che sostengono la spesa dei consumatori e l’economia in generale. Gli economisti sono divisi sulle implicazioni che un tasso di risparmio in calo potrebbe avere sulla spesa.

Alcuni vedono il tasso di risparmio, sceso al 2,9% a luglio e vicino ai livelli visti l’ultima volta nel 2008, come un presagio di una spesa più debole in futuro. Alcuni osservatori si aspettano anche che il risparmio precauzionale aumenti se il mercato del lavoro si deteriora, il che potrebbe pesare sulla spesa.

Le vendite al dettaglio, escludendo automobili, benzina, materiali da costruzione e servizi di ristorazione, sono aumentate dello 0,3% il mese scorso, dopo un aumento dello 0,4% rivisto al rialzo a luglio.

L’inflazione in Canada

Il tasso di inflazione annuale del Canada ha raggiunto l’obiettivo che si era posta la banca centrale ad agosto, scendendo al 2%, il livello più basso da febbraio 2021.

Stando ai dati pubblicati da Statistics Canada i prezzi di base si sono raffreddati al livello più basso degli ultimi 40 mesi, mentre i prezzi al consumo su base mensile sono diminuiti dello 0,2%.

Alcuni analisti – intervistati da Reuters – avevano previsto che l’indice dei prezzi al consumo (CPI) sarebbe sceso al 2,1% dal 2,5% di luglio su base annua e si aspettavano che rimanesse invariato su base mensile.

L’allentamento della pressione sui prezzi è stato favorito principalmente dal calo dei prezzi della benzina, dei servizi telefonici, dell’abbigliamento e delle calzature, mentre i costi per l’alloggio (mutui e affitti) hanno continuato a diminuire a un ritmo tiepido, mentre gli affitti continuavano a crescere inesorabilmente.

Quando la Banca del Canada ha annunciato all’inizio di questo mese la sua decisione di politica monetaria, il governatore Tiff Macklem aveva affermato che la banca deve sempre più tutelarsi contro il rischio che l’inflazione possa scendere al di sotto del suo obiettivo, dato che la crescita economica è debole.

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