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Virgin Galactic: c’è la data del prossimo viaggio spaziale
Malgrado il prezzo delle azioni di Virgin Galactic continui a scendere, segnando una performance del -74% rispetto alla IPO di quattro anni fa, la società sta iniziando a dimostrare che il suo obiettivo di rendere possibili viaggi commerciali spaziali prende forma. L’azienda capitanata dall’iconico Richard Branson, arrivata al suo terzo viaggio commerciale, annuncia che il prossimo 8 settembre si aprirà la finestra per il decollo. L’azienda sta riuscendo a mantenere un ritmo di un viaggio spaziale al mese: quello di settembre sarebbe il quarto consecutivo e il terzo a livello commerciale. Il nome della società aveva fatto il giro d’Italia il 29 giugno, quando la prima missione commerciale dell’impresa aveva trasportato tre ricercatori italiani nello spazio con l’obiettivo di condurre esperimenti in assenza di gravità.
Attualmente la coda per salire a bordo rimane estremamente lunga: alcuni dei passeggeri che voleranno nella missione di settembre, chiamata Galactic 03, avevano comprato il biglietto nel 2005. La società mantiene una community chiamata Future Astronauts per chi ha acquistato i biglietti ed è in attesa del suo momento per provare la sensazione di fluttuare in assenza di gravità. Fino a questo momento soltanto 13 persone hanno avuto la possibilità di volare a bordo dei viaggi commerciali di Virgin Galactic, con la terza missione che dovrebbe trasportare altri tre passeggeri al di fuori dell’orbita terrestre. I viaggi spaziali stanno ufficialmente diventando una realtà, e Virgin Galactic è pronta a capitalizzare su questa opportunità dopo anni di missioni fallite e intoppi lungo il percorso.
Wall Street non crede nel titolo
L’annuncio non ha minimamente mosso le azioni di Virgin Galactic, che continuano a mostrare un trend ribassista evidente fin dal giorno della quotazione in Borsa. Per quanto i viaggi spaziali siano di grande interesse per la community internazionale, rimane il fatto che si tratta di un’esperienza molto difficile da trasformare in un business redditizio. Virgin Galactic ha dovuto bruciare miliardi di dollari in liquidità per sviluppare il suo programma di viaggi spaziali e la società, per quanto abbia iniziato a volare commercialmente, continua a operare con una forte perdita d’esercizio. La domanda è se e quando Virgin Galactic si trasformerà in una società profittevole, a fronte di un business tanto innovativo quanto pieno di sfide e difficile da scalare.
Con i ribassi delle ultime giornate, la capitalizzazione di mercato è ora scesa sotto al miliardo di dollari. Valgono un miliardo di dollari solo le perdite d’esercizio in cui la società è incorsa nel 2020-21, con lo scorso anno che ha visto addirittura perdite per $590 milioni. L’azienda ha finalmente iniziato a produrre ricavi nel secondo semestre del 2023, ma il primo si è chiuso con altri $159 milioni di perdite. Si stima che i posti a bordo dell’avveniristico aeromobile di Virgin Galactic costino 450.000$ a persona, per cui i ricavi complessivi di un volo si attestano a 1,2-1,8 milioni di dollari. Tolte le spese vive per operare il volo, è piuttosto evidente che sia necessario operare su una scala nettamente maggiore di un singolo volo al mese per riuscire a coprire i costi vivi del business. Fino a questo momento la società ha vissuto tra un round di finanziamento e l’altro, ma presto o tardi dovrà dar prova agli azionisti di poter produrre ritorni positivi per i soci.
Il piano della Delta Fleet procede
Il grande piano di Virgin Galactic è quello di sviluppare una serie di aeromobili di classe Delta, il nome che la società utilizza per identificare la nuova generazione di veicoli per i viaggi spaziali commerciali. La nuova classe Delta ha l’obiettivo di portare la società a far volare sei astronauti contemporaneamente, con una frequenza settimanale dei voli. Rimane da capire quanto sia effettivamente possibile realizzare il progetto nei tempi indicati, considerando che la società di Branson aveva fornito agli azionisti l’indicazione del 2026. L’azienda ha da poco annunciato i primi fornitori che si occuperanno di realizzare alcune componenti; inoltre Virgin Galactic ha pubblicamente diffuso la notizia di avere dei prototipi parziali, legati alla parte di elettronica e hardware necessaria per il volo.
Con solo prototipi parzialmente pronti e soli due fornitori annunciati fino a questo momento, i mercati sono scettici sul fatto che effettivamente Virgin Galactic possa iniziare a operare la flotta Delta già nel corso del 2026. La precedente generazione ha richiesto molti anni di sviluppo; anche se è vero che si tratta solo di varianti, la strada rimane lunga e il passato ci ha insegnato che i ritardi sono stati più comuni rispetto alle volte in cui la società ha rispettato le tempistiche indicate. Inoltre non bisogna dimenticare che i velivoli di nuova generazione dovranno attendere il nulla osta delle autorità competenti in fatto di aviazione, che nel caso dell’aviazione tradizionale richiedono 3-5 anni di pratiche. C’è il timore che, trattandosi di velivoli più sofisticati e con obiettivi più complessi, i modelli Delta andranno incontro a un iter burocratico ancora più lungo.