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L’impatto su Wall Street del duello Trump-Harris
Più contenuto del previsto l’impatto su Wall Street del dibattito tra Donald Trump e Kamala Harris. Cosa si aspettano gli investitori ora.
Wall Street ha guardato con trepidazione il dibattito tra Donald Trump e Kamala Harris. Gli investitori, purtroppo, ne sono usciti un po’ delusi: c’è stata poca chiarezza sulle questioni politiche chiave, anche se, una volta terminato il dibattito, i mercati sembrano essersi orientati più verso la Harris.
Tump e l’attuale vice presidente Usa si sono scontrati su tutto, dibattendo sull’immigrazione, sull’economia e sfiorando i problemi legali del tycoon. Entrambi avevano fatto molto affidamento su questo importante appuntamento, ritenuto decisivo per le sorti della campagna elettorale.
Ma cosa è rimasto in mano agli investitori alla fine del dibattito? Cosa ne può dedurre Wall Street? Cerchiamo di capirlo insieme.
Harris Vs Trump, le reazioni di Wall Street
Il dibattito tra Donald Trump e Kamala Harris, sostanzialmente, ha lasciato ben pochi dettagli a Wall Street e agli investitori. I riflettori erano puntati principalmente su questioni che avrebbero potuto influenzare i mercati, come, per esempio, le tariffe, le tasse e la regolamentazione.
La Harris, almeno secondo alcuni osservatori, ha avuto delle prestazioni migliori del previsto. Potrebbe riuscire a continuare ad influenzare i prezzi di alcuni asset nel corso dei prossimi giorni, nel caso in cui gli investitori dovessero ritenere che sia riuscita a migliorare le proprie possibilità di vincere il duello per la Casa Bianca con Trump
Eric Beyrich, gestore di portafoglio di Sound Income Strategies, spiega che nessuno dei due ha sollevato forti punti di vista economici, ma nel complesso Harris ne è uscita meglio di Trump. I mercati non vogliono dichiarazioni stridenti; vogliono chiarezza.
Secondo le previsioni di PredictIt, le probabilità di vittoria di Harris sono aumentate dal 53% al 56% dopo il dibattito, mentre quelle di Trump sono scese dal 52% al 48%.
Wall Street si è dimostrata particolarmente cauta. I future azionari si sono allentati con l’avanzare del dibattito, con l’S&P 500 E-mini in calo dello 0,5% mercoledì mattina in Asia e il Nasdaq 100 E-mini in calo dello 0,6%. L’indice del dollaro, che misura la forza della valuta statunitense rispetto alle sei principali valute, è sceso dello 0,2%.
Sonu Varghese, stratega macro globale presso il Carson Group, ritiene che il dibattito non impatti molto sulle decisioni degli elettori, perché restano fortemente divisi. L’unica indicazione è che Harris ha guadagnato terreno nelle previsioni, ma la gara rimane comunque molto serrata.
Alcuni investitori ritengono che anche un piccolo cambiamento nelle percezioni dei candidati potrebbe rivelarsi significativo in una competizione che potrebbe ridursi a decine di migliaia di voti in una manciata di stati. Secondo un recente sondaggio del New York Times, i due candidati sono effettivamente in parità nei sette stati chiave che probabilmente decideranno le elezioni.
L’importanza del dibattito per Wall Street
Quale importanza ha avuto il dibattito su Wall Street e le altre Borse mondiali? A rispondere a questa domanda ci ha pensato Shier Lee Lim, Lead FX e Macro Strategist per APAC presso Convera, che ha spiegato che finora il duello Trump – Harris non sembra avere avuto un impatto importante sui mercati. Fatto che risulta essere completamente in linea con le aspettative di volatilità relativamente basse in vista dell’evento. Ad ogni modo, secondo Shier Lee Lim, il dibattito potrebbe comunque rivelarsi un catalizzatore significativo per cambiare le probabilità elettorali.
Mentre la corsa presidenziale è molto presente nella mente degli investitori, le preoccupazioni politiche si sono recentemente fuse con catalizzatori di mercato più immediati, tra cui le preoccupazioni per un potenziale indebolimento dell’economia statunitense e l’incertezza su quanto profondamente la Fed dovrà tagliare i tassi di interesse. La scorsa dsetitmana, l’indice S&P 500 ha registrato la sua peggiore perdita percentuale settimanale da marzo 2023 dopo un secondo rapporto consecutivo deludente sull’occupazione, sebbene l’indice sia ancora in rialzo di quasi il 15% quest’anno.