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Yellen avvisa: il rischio di recessione negli USA è concreto

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Janet Yellen, Segretaria del Tesoro degli Stati Uniti, lancia un monito sull’economia americana: intervenendo nella serata di domenica su CBS, avvisa che è troppo presto per dire che il rischio di una recessione negli Stati Uniti sia scongiurato. La massima carica governativa in materia economica ritiene che, per quanto il mercato del lavoro si stia dimostrando forte e il tasso di inflazione stia continuando a scendere, gli USA potrebbero ancora ritrovarsi in crescita negativa nel futuro a breve termine. La notizia ha subito colpito i mercati, con i futures che nel pre-market hanno risentito delle parole della Yellen.

La Segretaria del Tesoro sottolinea anche che il report sui posti di lavoro della settimana scorsa -che vede un rallentamento delle assunzioni rispetto al mese di maggio- non va interpretato come qualcosa di strano. Ritiene che dopo una serie di mesi record per la crescita dell’occupazione, sia normale riscontrare un rallentamento. Il tutto considerando anche che il tasso di disoccupazione rimane vicino ai minimi storici, al punto che alcuni dei più importanti economisti al mondo ritengono che il mercato del lavoro sia una delle principali cause dell’ondata di inflazione. La Yellen si attende che nel corso dei prossimi mesi il numero di posti di lavoro generati dall’economia statunitense continui a calare.

I mercati continuano a valutare la possibilità di una recessione negli Stati Uniti mentre aumentano i rialzi dei tassi della Federal Reserve

Un invito a frenare gli entusiasmi

Con le Borse che stanno attraversando un rally rialzista durato quasi tutto il 2023, Janet Yellen invita gli investitori a frenare il proprio entusiasmo. Ritiene che un tasso di crescita più basso e un tasso di disoccupazione più alto siano cose “normali e appropriate“. Con le sue parole fa capire che il surriscaldamento attuale dell’economia sta mantenendo alti i livelli di inflazione. Come già espresso in più occasioni dalla Federal Reserve, sarà necessario che il mercato del lavoro rallenti e che la crescita sia più bassa prima di poter far tornare l’inflazione sui livelli desiderati. Parlando proprio della pressione sui prezzi, la Yellen è stata molto sintetica nel suo commento: ha semplicemente constatato che l’inflazione è ancora troppo alta.

Per avere un contesto è importante guardare ai numeri:

  • A giugno il tasso di inflazione statunitense è sceso al 4% annuo, con il target della Fed fermo al 2%;
  • Nello stesso mese il tasso di disoccupazione è sceso dal 3,7% al 3,6%;
  • Il numero di posti di lavoro creati nell’economia è diminuito rispetto a maggio (209.000 contro 339.000).

Dai numeri sembra che la domanda per i lavoratori sia ancora molto forte, e che la causa del numero minore di posti di lavoro creati sia soprattutto dovuta alla mancanza di offerta. La Yellen ritiene che la forza del mercato del lavoro non sia però sufficiente a scongiurare il rischio di recessione.

Il grafico mostra l’andamento del tasso di disoccupazione negli Stati Uniti nel corso degli ultimi 5 anni

La Segretaria del lavoro concorda

Julie Su, Segretaria del Lavoro, aveva fatto dichiarazioni molto simili a quelle di Janet Yellen durante un suo intervento con la stampa nella giornata di venerdì scorso. Anche la Su aveva ricordato che, per quanto la crescita economica sia ancora forte e il mercato del lavoro continui a domandare lavoratori, la previsione è che questo tenda a cambiare nel corso dei prossimi mesi. Ritiene anche che una parte importante delle ragioni dietro al mercato del lavoro così caldo siano gli investimenti governativi in industrie come l’energia rinnovabile, la transizione ecologica e l’idrogeno verde.

Gli Stati Uniti hanno lanciato il più grande piano di intervento economico della loro storia in risposta alla pandemia. Questo ha portato sia a stampare una grande quantità di moneta, motivo per cui oggi l’economia deve fare i conti con un’inflazione elevata, sia a finanziare una grande campagna di investimenti pubblici in settori ritenuti strategici. Non solo la green economy, ma anche i semiconduttori e l’industria dell’esplorazione spaziale: tutti fattori che hanno contribuito a generare una fortissima domanda di assunzioni, ma sia la Segretaria del Tesoro che la Segretaria del Lavoro ritengono che un’inversione di rotta sia già in vista nel corso dei prossimi mesi.

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