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Zimbabwe, arriva la crypto ufficiale garantita su oro fisico
Il governo dello Zimbabwe ha dato il via a un progetto che porterà in breve tempo la banca centrale a emettere un nuovo token, riconosciuto dal governo come valuta di corso legale, che permetterà alle persone di fare transazioni e ricevere pagamenti con una tecnologia basata su blockchain. A differenza di altri progetti, come l’euro digitale pensato dalla BCE e gli equivalenti che si stanno approntando in altre nazioni, non si tratterà di una stablecoin garantita sul cambio con la valuta nazionale. Dal momento che la moneta fiat dello Zimbabwe si trova da tempo in una spirale inflazionistica, una soluzione del genere avrebbe avuto poco successo tra consumatori e imprese.
Per assicurare agli utenti che il token abbia un valore intrinseco tangibile, il governo ha deciso di garantire il valore del suo token sulle riserve di oro fisico in mano al Tesoro nazionale. Lo Zimbabwe è uno dei più grandi esportatori di oro al mondo, specialmente quando si rapporta il volume di esportazioni alla popolazione nazionale. Offrendo una garanzia molto forte, il governo spera di poter dare a questo nuovo token un destino più stabile e prevedibile rispetto a quello del dollaro dello Zimbabwe.
Un progetto ambizioso e innovativo
Il governo dello Zimbabwe ha pensato a questa nuova forma di riserva di valore per poter essere utilizzata nelle transazioni importanti all’interno dell’economia. Con questo nuovo token si potranno pagare i salari dei lavoratori, effettuare pagamenti elettronici e far passare denaro da una persona all’altra all’interno dell’economia. Bisogna però notare che esiste un limite minimo alle transazioni: stando a quanto comunicato dal governo, il valore minimo di una transazione sarà pari a 10 dollari americani. Anche se può sembrare un limite relativamente basso, per un’economia in cui milioni di persone vivono con meno di 5$ al giorno, questo può diventare un limite importante.
Detto ciò, si tratta comunque di un progetto promettente che può offrire due vantaggi all’economia dello Zimbabwe. Il primo è quello di poter fare affidamento su una valuta che ha un valore intrinseco come base, cioè quello dell’oro su cui i token sono garantiti; questo dovrebbe facilitare anche l’arrivo di investimenti esteri, specie se il governo fornirà prove concrete delle riserve di oro che possiede. Il secondo vantaggio è quello di permettere a una percentuale maggiore di persone di avere un sistema di risparmio scollegato dalla valuta nazionale, che perde valore costantemente ormai da anni.
Non mancano critiche e diffidenza
Lo Zimbabwe è al 157esimo posto su 180 nella classifica di Transparency International che misura il livello di corruzione all’interno di una nazione. Il governo è stato più volte al centro di scandali internazionali, tra cui un’ottima investigazione giornalistica condotta da Al Jazeera, che hanno portato alla luce il coinvolgimento dei membri del governo nel traffico illegale di oro e nel riciclaggio internazionale di grandi somme di denaro. Scandali che hanno coinvolto anche la banca centrale e gli alti diplomatici della nazione africana, contribuendo a un’immagine poco positiva del suo sistema finanziario.
Considerando gli scandali che hanno già colpito l’economia dello Zimbabwe nel corso degli anni, non manca lo scetticismo riguardante questo nuovo progetto. Il governo potrebbe non essere in grado di garantire l’entità delle riserve di oro su cui il token dovrebbe essere garantito, così come potrebbe non riuscire ad assicurare un sistema efficiente per la riconversione del token in oro o per la gestione informatica delle transazioni.