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Shock elezioni in India: il partito di Modi manca la maggioranza a sorpresa, crolla l’indice Nifty 50

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In un risultato totalmente inaspettato, il Primo Ministro indiano Narendra Modi non è riuscito a ottenere la maggioranza dei seggi del parlamento con il suo partito BJP. Rimane comunque quasi certo che il premier indiano formerà un nuovo governo e riuscirà a ottenere un terzo mandato. Questa volta, però, non sarà così semplice: Modi dovrà necessariamente scendere a patti per formare una coalizione di governo, dal momento che i seggi non bastano. I primi risultati mostrano che il suo partito ha ottenuto 240 seggi su 543, per cui un risultato vicino -ma non abbastanza- a poter governare da solo. La reazione dei mercati è stata forte e molto pessimista, con il Nifty 50 che ha perso l’8% del suo valore in poche ore.

Le elezioni indiane sono un processo molto complicato che si protrae per mesi -quelle attuali vanno avanti da metà aprile- e coinvolge il maggior numero di elettori di qualunque elezione democratica del mondo. Per questo prevedere i risultati è sempre difficile, ma quello che sembrava dagli exit poll è che Modi avesse i numeri per poter comodamente formare un governo da solo. Alla fine non è stato questo il risultato, ma quasi nessuno se lo aspettava. Ora bisognerà capire con chi e in che modo si formerà la coalizione di governo, ma soprattutto se questo sia il primo indizio del fatto che il paese non sarà più così facile da governare come in passato.

Modi ha comunque parlato di “vittoria storica”

Modi dichiara comunque la vittoria

Narendra Modi ha preferito mostrarsi comunque felice e soddisfatto dei risultati ottenuti, entrando nella sede centrale del suo partito tra lanci di coriandoli e una folla in festa. Al tempo stesso è evidente per tutti che i risultati sono stati nettamente sotto le attese per Modi e per il suo BJP: dal 2014 la sua posizione di uomo forte al comando lo ha premiato politicamente e soprattutto gli ha permesso di seguire un’agenda economica senza scendere a compromessi con altre forze politiche. Quando Modi ha iniziato il suo primo mandato lo ha fatto ereditando un paese disastrato e lo ha trasformato nella terza economia più grande al mondo.

Il fatto di dover formare una coalizione di governo lascia spazio a dei dubbi anche riguardo a come Modi deciderà di gestire l’aspetto religioso del suo governo, che è un tema estremamente importante. Modi ha fatto tutto il possibile per attirare verso di sé il filone fortemente induista della popolazione, ma ci sono anche delle frange più estreme. Questo è un tema che rischia di creare forti fratture con il Pakistan a Nord, che già negli ultimi anni hanno portato a tensioni importanti tra i due paesi. In un momento in cui a livello mondiale la geopolitica rimane un tema complicato, questo è un tema importante su cui le forze politiche dovranno cercare un compromesso.

Secondo i sondaggi, la popolazione non ritiene il presidente uscente la migliore opzione per combattere il problema della disoccupazione

Possibile anche un ribaltone anti-Modi

Le forze della minoranza hanno detto di essere pronte ad allearsi con i due partiti più importanti della coalizione di Modi dopo il BJP, di fatto formando un governo di minoranza che lascerebbe il presidente uscente all’opposizione. Anche se la probabilità che un evento del genere si verifichi realmente è piuttosto bassa, non la si può escludere: in molti mettono, davanti alle proprie idee politiche, semplicemente il fatto di avere un nuovo presidente. In questo momento tutte le opzioni rimangono sul tavolo, ma gli analisti istituzionali scommettono -almeno in Borsa- sul fatto che Modi andrà avanti con un terzo mandato. Il risultato elettorale ha comunque portato a un aumento dell’incertezza percepita dai mercati e della volatilità dei titoli indiani, cosa che potrebbe andare avanti per settimane finché il nuovo governo non sarà del tutto formato..

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