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Adidas, nel terzo trimestre sfiora 6,4 miliardi di ricavi. A non tenere il passo è Nike

Brillano i ricavi di Adidas nel terzo trimestre 2024. L’azienda sta guadagnando terreno alle spalle della rivale Nike.

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Le difficoltà che sta attraversando Nike in questo momento permettono a Adidas di continuare a sottrarre delle quote di mercato ad uno dei suoi più importanti concorrenti statunitensi. Ad ogni modo il marchio tedesco dovrà continuare ad impegnarsi per riuscire a mantenere vivo l’interesse degli acquirenti per le sue sneaker Samba a Gazelle.

Nel corso dell’ultimo anno Adidas ha incrementato le vendite di scarpe: gli analisti prevedono che i ricavi dell’azienda possano sfiorare quota 6,4 miliardi di euro nel corso del terzo trimestre. Rispetto al 2023 l’aumento è del 10% in termini di cambio corretto.

Adidas brilla, ma la tendenza non rimarrà sempre la stessa

Numeri positivi per Adidas, ma non è affatto detto che siano destinati a rimanere tali. Secondo gli esperti del settore è probabile che la Samba non sia destinata a rimanere la scarpa di tendenza ancora per molto.

Aneesha Sherman, analista presso Bernstein, ha spiegato che gli sneakerhead, i consumatori più attenti alla moda, hanno già le scarpe. Adidas li sta tenendo sotto osservazione e sfrutta quel che rimane della tendenza introducendo prezzi più bassi. Grazie a questo escamotage, secondo Sherman, Adidas può ancora beneficiare di una crescita notevole perché ci sono ancora dei ritardatari che non hanno ancora queste scarpe o che forse non hanno voluto pagare il prezzo di 100 dollari, ma sono disposti a pagare un prezzo di 60 dollari.

Adidas ha continuato a sfornare nuove colorazioni per i modelli Samba, Gazelle e Spezial: l’obiettivo è quello di continuare ad attrarre nuovi acquirenti, che hanno intenzione di sentirsi unici. L’idea è quella di immettere sul mercato alcuni modelli dotati di linguette come quelle degli scarpini da calcio e strisce a contrasto realizzate in nuovi materiali come il velluto.

Bjorn Gulden, CEO di Adidas, ha affermato che al momento di chiudere i risultati semestrali al 31 luglio, il marchio stava ancora inseguendo la domanda dei rivenditori.

Matt Powell, esperto del settore delle sneaker e consulente senior presso BCE Consulting, ha spiegato che c’è sempre questa tensione, il consumatore vuole di più, i rivenditori vogliono di più, ma il marchio deve fare un passo indietro e dire che ridurrà le cose per assicurarsi di preservarle a lungo. Secondo Powell, Adidas farebbe bene a frenare davvero Samba e Gazelle, per assicurarsi di promuovere la vendita diretta. La vendita diretta si riferisce alla percentuale di prodotto che un rivenditore vende dopo averlo ricevuto da un fornitore.

Ci sono segnali che l’attenzione del marchio si stia spostando su altre scarpe, come la Campus e la sneaker retro running SL72, mentre la sfilata di Stella McCartney alla Paris Fashion Week ha presentato un nuovo modello Adidas ispirato alle scarpe da corsa per gli sport motoristici, sfruttando la tendenza crescente della Formula 1, che la scorsa settimana ha annunciato una partnership decennale con il gruppo del lusso LVMH.

In ricavi di Adidas

Adidas non può più contare su forti ricavi e profitti dalle rimanenti scorte di sneaker Yeezy, poiché la domanda per le scarpe disegnate dal rapper caduto in disgrazia Kanye West è diminuita. Ad agosto, una mail di Adidas ai membri del suo club di sneaker, pubblicizzava sconti fino al 70% sulle Yeezy.

Tuttavia, con Nike che ha ritirato le sue previsioni annuali e segnalato una stagione di contrattazioni natalizie debole con un nuovo CEO che prende il timone, Adidas ha un’opportunità unica di crescere, soprattutto negli Stati Uniti, dove Nike è particolarmente dominante e Adidas faceva molto affidamento sulla sua gamma Yeezy.

In Europa, Adidas ha guadagnato quote di mercato nell’ultimo anno, mentre la quota di Nike è diminuita, secondo i dati sulle vendite dirette al consumatore rese note da Consumer Edge, che mostrano anche guadagni significativi da parte di On Running, Puma e Hoka.

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