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Il ministro Adolfo Urso attacca Stellantis: impegni non rispettati. Gigafactory a rischio

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Continuano gli attriti tra Stellantis e governo italiano. Questa volta è il ministro Adolfo Urso, che accusa il gruppo dell’automotive di non aver rispettato gli impegni. In ballo c’è la gigafactory di Termoli, progetto che prevede anche la partecipazione di fondi ottenuti tramite PNRR e che rischia di saltare, almeno secondo quanto è stato affermato dal ministro, proprio a causa di certi movimenti poco chiari da parte del gigante italo-francese dell’auto.

L’intervento è avvenuto all’interno del meeting di Rimini e rinfocola attriti già evidenti tra il governo e Stellantis, che si trascinano ormai da tempo e su più questioni, che riguardano sia il mantenimento di certi livelli di attività produttiva in Italia, sia il futuro del gruppo che ha in cassa brand storici come Fiat e Alfa Romeo.

Governo in linea con le promesse, Stellantis no

È questa l’accusa, piuttosto chiara, del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, che è intervenuto al meeting di Rimini accusando direttamente Tavares. Durante il primo incontro tra le parti, Urso racconta di aver soddisfatto le richieste del CEO del gruppo, che prevedevano lo stop a Euro 7, incentivi alla produzione in Itlia e un futuro obiettivo da raggiungere sulle rottamazioni, obiettivi che secondo Urso sarebbero stati raggiunti e mantenuti dal governo.

E c’è spazio, sulla questione, anche per contestare quanto fatto dai governi precedenti, che secondo Adolfo Urso avrebbero potuto porre condizioni più stringenti prima di dare l’ok alla fusione tra l’allora FCA e i francesi. Governo che però, sempre secondo le accuse del ministro, se ne sarebbe lavato le mani come Ponzio Pilato. Una situazione di tensione crescente che Urso chiude con una minaccia: il governo sarebbe pronto a dirottare i fondi destinati alla gigafactory di Termoli altrove, al fine anche di evitare che non vengano erogati a causa di ritardi imputabili a Stellantis.

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