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Air France firma maxi-ordine di combustibili sostenibili

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Air France ha chiuso un accordo importante con l’austriaca OMV, che prevede la fornitura di 2.000 tonnellate di carburanti sostenibili per l’aviazione. Si tratta di un importante sviluppo per il gruppo Air France-KLM, che si dichiara un pioniere dell’adozione di massa dei carburanti sostenibili per l’aviazione (SAF) a livello europeo. Si tratta di carburanti con emissioni ridotte di CO2, prevalentemente derivati dalle biomasse di origine vegetale. Con l’industria dell’aviazione che ha deciso di impegnarsi collettivamente per raggiungere il net zero nel 2050, i SAF giocano un ruolo sempre più importante nella transizione ecologica del settore.

Fatima Da Gloria De Sousa, vice presidente per la sostenibilità di Air France, sottolinea che il nuovo ordine rappresenta un passo importante verso il grande obiettivo di lungo termine di Air France: raggiungere una quota di utilizzo di SAF pari almeno al 10% del combustibile totale entro il 2030. La società sembra star velocizzando il ritmo di questa transizione, ora che l’Unione Europea ha introdotto le tanto attese politiche per l’incentivazione dei SAF che dovrebbero presto abbassare i costi di produzione e di utilizzo di questi combustibili.

Oltre ai SAF, l’idrogeno verde è una delle tecnologie su cui l’aviazione sta investendo di più

Accordo da 300.000 tonnellate entro il 2030

La partnership tra Air France e OMV è destinata a intensificarsi nel corso dei prossimi anni, con il gruppo franco-olandese che ha firmato un memorandum per la fornitura di 300.000 tonnellate di SAF entro il 2030. L’accordo è stato celebrato da entrambe le parti, con Martijn van Koten -vice presidente di OMV per i carburanti- che lo ritiene uno sprone importante anche per accelerare la produzione dell’impresa che rappresenta. OMV è un colosso del petrolio e del gas naturale, ma con un crescente occhio di riguardo per la sostenibilità. Con ogni ordine di carburante sostenibile, il gruppo si concentra di più sulla produzione di prodotti che non siano combustibili fossili.

Per il momento, sembra che a frenare l’adozione dei SAF non sia la volontà delle imprese ma la scarsa reperibilità di questi combustibili. Andrea Carroll, capo della sostenibilità presso l’aeroporto di Dublino, lo ha sottolineato proprio di recente in un’intervista con la stampa: ritiene che i nuovi regolamenti dell’Unione Europea siano un forte sprone per l’adozione dei SAF e che l’interesse delle compagnie aeree sia già molto elevato, ma che assicurarsi forniture adeguate sia in questo momento la variabile più critica per l’intero sistema.

Nuovi regolamenti UE spingono sull’acceleratore

Una novità importante per l’adozione dei carburanti sostenibili per l’aviazione è arrivata la scorsa settimana, quando l’Unione Europea ha aggiornato i suoi regolamenti sull’utilizzo di SAF e sulla decarbonizzazione del trasporto aereo. Raccolto in sessione plenaria a Strasburgo, il Parlamento Europeo ha passato una legge che prevede l’obbligo per le compagnie aeree di usare almeno il 2% di SAF all’interno del proprio mix di combustibili entro il 2025. La legge prevede un piano di lungo termine, con scatti ogni 5 anni, fino ad arrivare a usare almeno il 70% di SAF entro il 2050. Questo è visto come il vero obiettivo da raggiungere per assicurare il raggiungimento del net zero all’aviazione.

L’Unione Europea ha anche segnalato degli aggiornamenti importanti per quanto riguarda ciò che sarà considerato “sostenibile” all’interno di questo quadro normativo. Saranno considerati sostenibili anche i carburanti prodotti da resti di biomasse agricole e forestali, alghe e dal recupero di olio da cucina. Sarà possibile produrre SAF addirittura a partire da scarti plastici e, ovviamente, l’UE specifica che l’idrogeno verde sarà totalmente considerato sostenibile. Invece rimarranno esclusi i combustibili prodotti a partire dalla soia e dalle palme da olio, nel tentativo di non incentivare la deforestazione con questi nuovi regolamenti. L’UE continua a dimostrarsi l’area più interessata a decarbonizzare l’aviazione, ma non è la sola: di recente, l’India ha introdotto una regolamentazione simile che prevede di usare almeno l’1% di SAF nel mix di combustibili delle compagnie aeree.

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