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Disastro Intel, Amazon male, Apple tiene: mercati tech ad alta tensione
La possibile serata terribile delle trimestrali ha in realtà offerto ai mercati dati diversi, incerti e difficili da interpretare. Se Apple batte le stime sui ricavi e sugli EPS – cosa che però non è stata granché in grado di aiutare il titolo $AAPL – ci sono dati che arrivano da Intel e da Amazon che ai mercati sono piaciuti ancora meno e che con ogni probabilità contribuiranno a alimentare tensioni che si sono registrate durante tutta la settimana anche oggi. Tensioni che saranno alte fino all’arrivo di importanti dati sul lavoro, alle 14:30 ora italiana.
I dati peggiori sono arrivati da Intel, che ha perso poi nelle contrattazioni after hour quasi il 20%, dopo trimestrali che hanno mancato tutti gli obiettivi fissati dagli analisti e dopo l’annuncio del taglio dei dividendi e dei posti di lavoro arrivato in concomitanza con i dati sulle trimestrali. Trimestrali, è il caso di dirlo almeno in relazione a $INTC, da incubo e che cristallizzano l’enorme ritardo che il gigante dei chip ha accumulato verso TSMC e verso altri concorrenti diretti.
Amazon, Apple, Intel: il trittico di trimestrali non tranquillizza i mercati
Non si può che partire dai dati riportati da Intel, con l’azienda un tempo leader e quasi monopolista del settore dei chip ad alte performance che riporta un altro trimestre segnale di grandi difficoltà, che prescindono dalla situazione economica globale e nazionale degli Stati Uniti. EPS a 0,02$ (previsioni a 0,10$) e ricavi fermi a 12,9 miliardi, per un’azienda che certifica le grandi difficoltà e il grande ritardo accumulato nei confronti di una concorrenza che invece viaggia con il vento in poppa, complice anche il boom dell’intelligenza artificiale dell’ultimo anno e l’enorme richiesta di chip a sostegno di questi sviluppi.
Difficoltà che sono risultate in un piano di tagli ai dividendi, che saranno sospesi completamente a partire dal quarto trimestre del 2024 e di tagli del 15% del personale, almeno secondo le intenzioni comunicate da Intel a corredo delle trimestrali.
Apple si presenta invece all’appuntamento con le trimestrali in una forma forse non straordinaria, ma comunque migliore di quella di Intel. Bene i ricavi, bene gli utili per azione, meno bene le vendite di iPhone e le vendite complessive in Cina, problemi che però erano già noti e che non hanno avuto un impatto enorme sulla crescita del gruppo. Anche qui un grande della borsa americana in difficoltà? Di problemi ce ne sono, soprattutto all’orizzonte, ma senza che per ora abbiano avuto un enorme impatto sui dati economici dell’azienda.
Con le trimestrali di Amazon si torna invece in pieno territorio per le preoccupazioni e per le ansie delle borse. Previsioni di vendita future al ribasso e al di sotto delle aspettative, e dati che lasciano molto a desiderare. Un brutto segno in generale non solo per l’azienda fondata da Jeff Bezos, ma per l’intera economia. Ricavi a 147,98 miliardi, contro le aspettative fissate a 148,78 miliardi, con un miss certamente non stratosferico, ma comunque importante.
After hour conferma dubbi dei mercati su tenuta del settore AI
L’intelligenza artificiale e le sue applicazioni commerciali cominciano a suscitare qualche dubbio in seno agli investitori. Fino a poche settimane fa ritenuto ingrediente magico in grado di garantire da solo il soft landing, oggi è invece la fonte principale dei dubbi che hanno governato i mercati nel corso dell’ultima settimana.
Dubbi che sono stati alimentati da trimestrali, come quelle di Alphabet/Google, che hanno riportato investimenti di enormi proporzioni a fronte di piani per la generazione di utili tramite queste tecnologie ancora piuttosto lacunosi. Esagerazioni prima e esagerazioni poi secondo una parte degli analisti, ritorno sul pianeta Terra secondo i più cinici. La risposta arriverà comunque oggi, in parte, alla riapertura dei mercati, che saranno però condizionati anche da dati sul mercato del lavoro che preoccupano quasi tutti.