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Anche Sawiris sul Pound Egiziano | “Svalutare, ora!”

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Naguib Sawiris, forse il più importante e conosciuto miliardario egiziano, ha una soluzione per i problemi che affliggono il paese. Ed è la stessa soluzione ventilata dal Fondo Monetario Internazionale: svalutare, nel più breve tempo possibile, il pound egiziano, una misura che è stata – afferma – eccessivamente ritardata. Misura ritardata, aggiungiamo noi, anche per questioni di carattere politico, con le elezioni che per quanto scontate sono state un ostacolo per una misura tanto impopolare tra la popolazione.

Rallentare ancora però, dice Sawiris, potrebbe essere un ritardo che peggiorerà la situazione attuale, già non rosea. Sawiris, seguendo un po’ quello che è il trend degli ultimi mesi, ha utilizzato X per dare spazio alla sua frustrazione. Un appello forte, da un personaggio certamente visibile, che non sappiamo però quanta presa potrebbe fare sul governo di Al-Sisi, che tutti si aspettano però operativo in questo senso almeno una volta durante il 2024.

Ancora accese discussioni sulla svalutazione del pound

Si discute ancora di svalutazione del pound egiziano

La discussione non è esattamente dell’ultima ora. È da qualche mese che si parla della necessità di svalutare ulteriormente il pound, decisione tanto necessaria quanto impopolare e che era anche al centro delle negoziazioni tra governo egiziano appunto e Fondo Monetario Internazionale. Con le elezioni di mezzo, era difficile aspettarsi delle mosse. Ora che il governo ha confermato con una sorta di plebiscito la sua permanenza al potere, c’era forse chi si aspettava una risposta più immediata a questa pressante questione. Risposta che per il momento non c’è stata e che appunto ha ricevuto pressioni anche da Naguid Onsi Sawiris, magnate delle telecomunicazioni particolarmente noto anche in Italia.

Secondo Sawiris non c’è più tempo da perdere: bisogna portare il cambio ufficiale a quello che viene praticato sulle piazze non ufficiali – o mercato nero se preferite – e poi rendere il cambio ufficiale ulteriormente conveniente per chi detiene dollari, così da raccoglierne naturalmente sulle piazze appunto non ufficiali. Una ricetta necessaria per permettere al Paese di fare fronte alla cronica mancanza di valuta straniera, dovuta appunto anche al regime di cambi amministrati.

Regime di cambi amministrati che ha chiaramente anche un costo sulle casse statali, costi che l’Egitto, in fase di dissesto, non può più permettersi, per quanto il tema non sia stato toccato da Sawiris stesso.

Sawiris – che non è nuovo all’esprimere opinioni caustiche e potenzialmente incendiarie – ha inoltre affermato che finché il tasso ufficiale sarà più basso di quello sul mercato nero, non ci sarà possibilità di risolvere la vicenda.

Svalutazione ormai necessaria, ma quanto si dovrà aspettare?

Una vexata quaestio che è il primo dei temi politici in Egitto

Chi vive lontano da Il Cairo forse sottovaluta l’importanza della questione anche a livello politico. Si teme infatti che svalutare sulle piazze ufficiali il pound egiziano potrebbe creare ulteriore pressione inflazionistica in particolare sui beni di largo consumo e di conseguenza su una popolazione già stremata dall’inflazione e dalla crisi. Una popolazione che dunque in larga parte vede come fumo negli occhi un’ulteriore svalutazione del pound.

Tuttavia l’aritmetica del cambio non tiene: la mancanza di valuta pregiata è cronica e sono chiaramente in pochi ad avere accesso al cambio di favore. Tutti gli altri, per chi può permetterselo, devono ricorrere a cambi non ufficiali e sensibilmente sfavorevoli rispetto a quelli ufficiali. Cambi che però sono più vicini all’equilibrio di mercato.

Volenti o nolenti si dovrà però arrivare alla svalutazione, per quanto dovrà essere graduale anche secondo il Fondo Monetario. Il cambio ufficiale sensibilmente al di sopra delle possibilità stesse del pound non potrà essere sostenuto all’infinito, dato i costi diretti e indiretti che questo comporta.

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