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Apple: appello contro stop a Apple Watch, ecco cosa vuole…

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La corsa di Apple per cercare di tenere sugli scaffali statunitensi il proprio Apple Watch è fallita. Nonostante gli sforzi degli ingegneri, che hanno alacremente lavorato ad aggiornamenti software che avrebbero dovuto rimandare il problema a data da destinarsi, l’Office of the US Trade Representative ha rifiutato l’intervento contro una decisione di ITC riguardante un caso di proprietà intellettuale di alcune delle funzionalità e dei dispositivi inclusi appunto in Apple Watch.

Al centro c’è una disputa che vede da un lato il gigante di Cupertino e dall’altro invece Masimo Corp., con la seconda che per ora è riuscita a vincere su tutta la linea, ottenendo per l’appunto un ordine di ban alle vendite da parte di ITC ai danni di Apple. L’arrivo del ban successivamente alla stagione degli acquisti per le festività ha contribuito alla riduzione dell’impatto della decisione sulle vendite del prodotto. Tuttavia, mentre la Casa Bianca si prende fino al 12 gennaio per decidere sulla questione, Apple continua a combattere sul fronte legale, chiedendo una sospensione d’urgenza dell’ordinanza e appellando, appunto, la decisione stessa.

Per Apple una questione di fondamentale importanza

Cosa è successo a Apple Watch e cosa succederà d’ora in avanti

La situazione non è delle più agili per Apple, gigante di Cupertino che ha dovuto rimuovere dalle vendite negli Stati Uniti Apple Watch, certamente non uno dei suoi prodotti di punta, ma comunque in grado di generare ricavi importanti per l’azienda. Si è arrivati a questa mossa obbligata dopo che ITC, l’ente che si occupa negli USA di queste vicende, ha accordato almeno in via preliminare la ragione a Masimo Corp, che rivendica la proprietà intellettuale su alcuni dispositivi presenti nell’orologio e sul stesso loro funzionamento. Almeno per la parte software, Apple ha cercato di correggere il problema lavorando ad un aggiornamento in grado potenzialmente di aggirare la questione. Sul piano hardware, nel caso in cui la Casa Bianca dovesse decidere di non opporsi alla decisione di ITC anche in futuro, le cose si faranno certamente più complicate.

Dopo la decisione lo scorso ottobre da parte di ITC, si è arrivati allo stop alle vendite che è partito ieri e che dunque almeno in parte ha risparmiato ad Apple la perdita delle vendite per il grosso della stagione festiva. Ora la Casa Bianca ha 60 giorni per rivedere la decisione, che potrà appunto correggere tramite l’intervento di Katherine Tai, che è a capo di US Trade. Per ora però l’inversione della decisione non è arrivata: Apple ha risposto inviando una richiesta di appello e entro il 12 gennaio si potrebbe decidere in senso tale da permette a Apple Watch di ritornare sugli scaffali.

Il problema, nel frattempo, è duplice per Apple: il gruppo non solo non può vendere Apple Watch, ma non può neanche importarlo per l’impossibilità di sdoganare merce colpita da questi provvedimenti. I rivenditori terzi potranno continuare a vendere gli Apple Watch, senza però ottenere dei rifornimenti per l’inventario.

Ricavi importanti in ballo

Azioni Apple ferme: situazione già ampiamente scontata

Nella giornata di scambi di ieri, mentre è diventato chiaro che non ci sarebbe stato almeno per il momento alcun intervento d’urgenza da parte della Casa Bianca, hanno continuato ad essere scambiate senza grossi scossoni al prezzo. La cosa è più che ragionevole, dato che la situazione era nota da tempo e dato che nessuno si sarebbe potuto aspettare ragionevolmente un intervento a tutela delle vendite di Apple quando ad avanzare istanza di blocco è un’altra società statunitense.

Con la stagione festiva ormai alle spalle, almeno in termini di acquisti, la decisione della Casa Bianca sembra essere assai meno urgente. Non è dello stesso avviso Apple – che dopo aver inviato il proprio appello cercherà di tornare a vendere un prodotto non di punta ma comunque importante per le casse societarie a stretto giro.

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