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Apple decolla dopo i trimestrali: risultati oltre le attese e programma di buyback da $110 miliardi

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Apple non affonda mai: questa sembra essere la lezione dopo i dati trimestrali appena pubblicati dall’azienda. I numeri del Q1 2024 hanno visto risultati superiori alle attese degli analisti, con annunci importanti per gli azionisti: il dividendo è stato aumentato del 4%, ma soprattutto è stato deciso di lanciare un programma di riacquisto di azioni proprie da $110 miliardi. Le attese di Wall Street erano piuttosto moderate, dopo una serie di notizie negative che sono arrivate nel corso dell’ultimo anno e ancor di più negli ultimi tre mesi. Malgrado tutti i problemi a livello regolamentare, le cose sono andate bene per l’azienda di Cupertino.

In ogni caso, lo scenario non è roseo: i ricavi sono calati su base trimestrale, esattamente come previsto, ma con una flessione più piccola rispetto a quella che gli analisti si aspettavano. Tim Cook ha comunque rassicurato i mercati dicendo che un ritorno alla crescita è atteso per questo trimestre, sebbene non consistente. I mercati hanno valutato più importante di ogni altro annuncio quello sul riacquisto di azioni proprie, con le azioni Apple che hanno visto un rialzo del +6% nel mercato after-hours. Bisognerà comunque aspettare l’apertura dei mercati di oggi per scoprire se l’ottimismo continuerà a regnare.

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Decrescita felice per i ricavi

Il fatturato di Apple è caduto del 4% su base annua, fermandosi a $90,8 miliardi. Le aspettative di Wall Street erano di $90,0 miliardi, per cui gli azionisti vedono il bicchiere mezzo pieno. La linea guida di Tim Cook per il secondo trimestre dell’anno è una crescita “nel range basso a una cifra”, essenzialmente indicando un 3-5% come riferimento per la crescita del fatturato su base annua. Anche in questo caso, la linea guida è leggermente superiore alle attese precedenti degli analisti. Per quanto non si possa parlare di dati “record”, oppure di un grande successo, per Apple è stato un trimestre difficile ma i conti dimostrano che il gruppo è comunque atterrato in piedi.

Il problema principale è che in questo momento non si riesce a stimare esattamente quale sarà l’impatto economico del caso antitrust in Europa, che forzerà Apple a permettere agli sviluppatori di vendere le loro app indipendentemente anche al di fuori dell’App Store. I creatori di Fortnite hanno vinto e riportato alla luce una causa molto simile anche negli Stati Uniti, minando il monopolio di Apple sui software per iPhone e iPad che garantiscono all’azienda margini quasi del 100% sulle provvigioni trattenute dagli acquisti in-app. Inoltre il mercato cinese non sta più crescendo allo stesso passo con cui cresceva nel pre-pandemia, abbassando il ritmo a cui Apple acquisisce nuovi clienti per i suoi dispositivi.

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Male iPhone, bene iPad

Il prodotto che ha segnato la performance peggiore nel primo trimestre dell’anno è stato iPhone, con vendite in calo di un significativo 10,5% su base annua. Rappresentando $45 miliardi di ricavi, si conferma che le vendite di iPhone rimangano intorno alla metà del fatturato complessivo del gruppo. Negli Stati Uniti la quota di mercato di Apple è rimasta quasi invariata, ma in Cina le cose sono andate decisamente in modo diverso: Apple è passata dal 17,8% al 15,6%, mentre la quota di mercato di Huawei è contemporaneamente raddoppiata. Il CFO Luca Maestri, però, fa notare che nel prossimo trimestre ci si aspetta una crescita superiore al 10% nei ricavi legati a iPad. Non sono stati diffusi dei numeri dettagliati sull’Apple Vision Pro, ma per quanto si evince dall’andamento delle altre unità di business non è stato un prodotto che ha realmente avuto un grande impatto sui risultati di Apple.

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