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Apple fa un passo avanti nell’intelligenza artificiale: presenta un nuovo chip
Altro passo avanti dell’Apple nell’intelligenza artificiale. Presentato un nuovo chip, che verrà utilizzato negli iPhone.
Lunedì Apple presenterà il nuovo chip A18, che è stato sviluppato utilizzando il design del chip V9 di Arm, di proprietà di SoftBank. Stando a quanto riferisce il Financial Times la nuova strategia di Apple passerebbe dall’intelligenza artificiale con un obiettivo ben preciso: quello di convincere i consumatori a cambiare lo smartphone per passare all’iPhone.
Apple ha adottato un approccio che, in un certo senso, può ritenersi cumulativo. Invece di creare un nuovo browser o un chatbot in grado di fornire delle risposte che possano sembrare in qualche modo umane, ha preferito appoggiarsi sull’influenza e sull’esperienza che gli utenti hanno acquisito sulle sue app.
L’obiettivo è quello di far sbarcare Apple Intelligence su iPhone, Mac e iPad e permettere ai vari utenti di trasformare gli schizzi in immagini, di passare in rassegna i video e le foto, ma soprattutto di riscrivere le email. Sarà possibile, inoltre, modificare lo stile dei messaggi e permettere a Siri di attingere alle varie app per poter dare delle risposte più intelligenti.
Apple a passo spedito verso l’intelligenza artificiale
Apple, a settembre dello scorso anno, ha firmato un accordo con Arm, che rafforza il ruolo di quest’ultima nel settore dei chip. L’azienda nel corso del mese di luglio aveva comunicato che il suo chip V9 rappresenta il 50% dei suoi ricavi. Arm ha in portafoglio la proprietà intellettuale dell’architettura informatica della maggior parte degli smartphone che circolano nel mondo e concede in licenza ad Apple e a molti altri produttori.
Il produttore dell’iPhone utilizza la tecnologia di Arm nel processo di progettazione dei chip personalizzati, che utilizza nel Mac, negli smartphone e sugli iPad.
Le due aziende hanno una lunga storia: Apple è stata una delle prime aziende a unirsi per fondare la startup nel 1990, prima del lancio del suo computer palmare Newton nel 1993, che utilizzava un chip di elaborazione basato su Arm.
Il Newton fu un fiasco, ma Arm continuò a dominare il mercato dei chip per telefoni cellulari grazie al suo basso consumo energetico, che aiuta le batterie a durare più a lungo.