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Crollo AI su borse asiatiche. NVIDIA e Tesla affossano anche Tokyo
Un disastro targato AI: il NASDAQ chiude la peggiore giornata da ottobre 2022, affondato dai titoli che gli hanno permesso, durante tutto il 2024, di rimanere in trend positivo nonostante le politiche monetarie fortemente restrittive da parte di Federal Reserve. Tra i titoli peggiori della giornata ci sono diversi titoli di prima fascia per capitalizzazione, tutti legati direttamente o indirettamente al mondo dell’intelligenza artificiale e che hanno pagato non solo i numeri, ma anche il contenuto specifico delle trimestrali di Tesla e Google Alphabet.
L’azienda di Elon Musk è risultata eccessivamente vaga sui sistemi di guida automatica (con il coinvolgimento dell’AI). L’azienda fondata da Larry Page e Sergey Brin paga invece enormi investimenti che stanno però offrendo pochi risultati, in particolare in termini di profitti attesi futuri. Quello che è stato considerato fino a oggi il motore dell’aereo finanziario che dovrebbe eseguire un atterraggio morbido per l’economia ha iniziato a balbettare, trascinandosi dietro tutte le borse USA. L’onda anomala e negativa di New York colpisce poi anche le borse asiatiche. La peggiore è Tokyo, seguita da Hong Kong e Shanghai. Male anche le borse australiane, con l’unica (e singolare) eccezione che rimane Taiwan.
Finita la magia dell’intelligenza artificiale? I dati spaventano gli investitori
È presto per parlare di magia finita, ma sono bastate delle trimestrali molto al di sotto delle aspettative per diversi dei gruppi legati all’AI per innescare vendite a catena che hanno finito per colpire tutte le principali borse del mondo. Per capire il particolare momento delle borse sarà necessario indagare sulla situazione che si era venuta a creare.
Con la liquidità che continua a essere drenata dalle principali banche centrali, con tassi che non si vedevano su questi livelli da anni, la speranza dei mercati era tutta riposta nei gruppi più legati al mondo dell’intelligenza artificiale, ultimo hype che è riuscito a mantenere non solo a galla i principali indici, ma anche ad offrire una parvenza di buona salute e le condizioni giuste per dei rialzi lenti ma consistenti.
Questo fino alla doccia fredda delle trimestrali legate ai principali gruppi tecnologici. Trimestrali che hanno colpito indirettamente anche NVIDIA, che ha chiuso le contrattazioni di ieri a -4,92%, ARM Holdings che ha chiuso invece a -8,17% e Broadcom, che ha chiuso le contrattazioni a -4,52%.
Un’estate di passione in attesa delle trimestrali che contano di più
Le trimestrali che decreteranno la possibilità di continuare in scia della prima parte del 2024 o che potranno dare forza al trend negativo arriveranno però tardi. NVIDIA non parlerà prima del 28 agosto, con l’azienda che produce GPU necessarie per la rivoluzione AI che sarà agitata per altre quattro settimane da quanto accadrà altrove, principalmente ad altre azioni legate al comparto.
Prima di NVIDIA ci saranno le trimestrali di Meta, altra azienda impegnata in importanti investimenti nel settore AI, che diffonderà i dati trimestrali il 31 luglio, alle 14:00 ora locale e quindi alle 23:00 ora italiana.
Amazon diffonderà i suoi dati trimestrali il 1° agosto a mercati chiusi, e un altro eventuale miss potrebbe complicare la situazione proprio per il settore AI già in difficoltà.
Sul fronte europeo l’unica delle aziende fortemente rilevante per il settore, ASML, ha già riportato trimestrali in linea con le aspettative, continuando però, in termini di titolo, a pagare per il pessimo stato di salute del settore.