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Astra Space, richiesta dilazione per una scadenza del Nasdaq

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Astra Space, società statunitense che produce motori per veicoli spaziali e costruisce razzi di piccole dimensioni, ha chiesto al Nasdaq che le venga concesso più tempo per alzare il prezzo delle azioni sopra la decisiva soglia di 1 dollaro, al fine di evitare la cancellazione dalla Borsa americana.

A ottobre dell’anno scorso, il Nasdaq aveva inviato una notifica ad Astra, dopo che la società non aveva rispettato le regole di quotazione poiché il prezzo delle azioni è rimasto al di sotto di 1 dollaro per 30 giorni lavorativi consecutivi. La richiesta arriva adesso poiché la società aveva tempo fino al 5 aprile di quest’anno per aumentare il prezzo delle azioni o rischia di non essere più quotata.

Dopo la notifica ricevuta a ottobre, Astra Space richiede una dilazione del termine di scadenza fissato dal Nasdaq

Il piano di Astra per rimanere quotata in borsa

Axel Martinez, CFO di Astra, ha dichiarato che l’azienda si aspetta di ricevere una risposta dal Nasdaq intorno al 5 aprile e non vede alcun motivo per cui la richiesta di prolungamento non dovrebbe essere accettata. Astra ha presentato un vero e proprio piano per evitare di essere delistata e, in esso, ha anche considerato la possibilità di eseguire uno split inverso delle azioni per rientrare in conformità con gli standard di quotazione del Nasdaq.

Uno split inverso delle azioni, noto anche come reverse stock split, è una mossa aziendale in cui una società riduce il numero di azioni in circolazione e aumenta il prezzo di ciascuna azione. Ad esempio, se una società ha 100 azioni in circolazione, e fa uno split inverso a 1 per 10, il numero di azioni in circolazione diventa 10 e il prezzo di ogni azione diventa 10 volte superiore a quello precedente. Quindi, se il prezzo di ogni azione era di $1 prima dello split inverso, diventerebbe $10 dopo lo split. Tuttavia, è importante notare che uno split inverso non cambia la valutazione della società ma aumenta semplicemente il valore delle azioni combinandole tra loro.

Uno split inverso può essere visto come un segnale che l’azienda stia affrontando particolari difficoltà finanziarie, ma può anche essere una strategia per consentire ad aziende sane ma con un prezzo delle azioni particolarmente basso di continuare ad operare in Borsa.

In attesa della risposta del Nasdaq

L’azienda, mentre si prepara a pubblicare i risultati del quarto trimestre il 30 marzo, ha richiesto il prolungamento dei termini di scadenza fissati dal Nasdaq per ulteriori 180 giorni, e ciò le consentirebbe di avere tempo fino al 1° ottobre per far salire il valore delle sue azioni sopra la soglia richiesta per 10 giorni lavorativi consecutivi.

Astra è fiduciosa di ricevere risposta entro le prossime tre settimane e non vede particolari motivi che possano portare il Nasdaq a rifiutare. Una decisione di cancellazione dalla borsa potrebbe aggravare le difficoltà finanziarie di Astra, potenzialmente spingendo l’azienda verso il mercato privato, dove molti investitori stanno abbandonando il settore spaziale per puntare su scommesse più sicure, soprattutto a causa della crescente inflazione.

Astra affronta una situazione difficile anche a causa del crollo di SVB, alla quale era legata

Astra deve dimostrare, in questi sei mesi aggiuntivi, di essere idonea a rimanere quotata in Borsa. Dovrà rispettare una serie di requisiti, ma il più importante rimane quello di aumentare il prezzo delle azioni sopra la soglia minima, e ciò può farlo sia grazie alle performance naturali dei titoli sia eseguendo lo split inverso delle azioni, anche se sarebbe solo una soluzione temporanea. Ieri le azioni dell’azienda erano ferme a 0,42 dollari.

Nei prossimi mesi, inoltre, l’azienda dovrebbe fornire un aggiornamento sullo sviluppo del Rocket 4, un razzo più più potente di quelli precedenti che sono stati cancellati dopo diversi fallimenti e cambiamenti nella domanda di mercato. Il passaggio dell’azienda al Rocket 4 è stato messo alla prova da altre difficoltà finanziarie, tra cui il crollo di Silicon Valley Bank, che deteneva il 15% della liquidità, degli equivalenti e dei titoli negoziabili di Astra.

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