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Banca Centrale e Ministero Finanze russo litigano sulla tutela del Rublo

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Durante un recente evento organizzato dalla Banca Centrale russa sono emerse divergenze in tema di operazioni e iniziative a tutela del valore del rublo tra la governatrice della stessa banca centrale Elvira Nabiullina e il Ministro delle Finanze Anton Siluanov. Da una parte, quella di Nabiullina, il desiderio di non imporre ulteriori restrizioni ai movimenti di capitale da e per l’estero e in valuta estera; dall’altra, quella di Siluanov, l’urgenza di misure ulteriori di contenimento che però andrebbero ad impattare sulla libertà operativa delle società russe che hanno rapporti commerciali con l’estero.

Al centro una questione – quella della forte perdita di valore del Rublo nei confronti delle principali valute di tenore internazionale – che preoccupa Mosca e che ha costretto il governo ad intervenire a più riprese con misure restrittive sulla circolazione dei capitali e sulla detenzione di riserve, da parte dei privati, in valuta estera. Interventi che però – sempre secondo Elvira Nabiullina – le società riuscirebbero facilmente ad evadere, lasciando l’onere di operare in un’economia monetaria sempre più chiusa alle poche società che avrebbero deciso di giocare secondo le regole.

Divergenze a Mosca sulle misure a tutela del Rublo

Controllo capitali a tutela del Rublo

La situazione è nota a chiunque si occupi, anche marginalmente, di forex e di mercati valutari. Durante il mese di agosto il Rublo ha sfondato il muro dei 100 rubli per dollaro, ulteriore segnale di allarme per un’economia che sta sostenendo il costo di uno sforzo bellico importante dal 24 febbraio del 2022. Un ulteriore crollo per il rublo che si è fatto beffa delle diverse misure di controllo sulla circolazione dei capitali e sulle riserve in valuta estera che il governo di Mosca aveva già implementato.

È in questo contesto che sono maturate le divergenze tra Banca Centrale e Ministero delle Finanze, con la prima che consiglia un approccio più soft e eventuali nuove misure restrittive di carattere blando. Dall’altro lato invece dal Ministero delle Finanze fanno tuonare le necessità di ulteriori misure restrittive a tutela di un rublo che sui mercati internazionali non faticava così da tempo.

Elvira Nabiullina, che è governatrice della Banca Centrale russa, si è detta contraria ad ulteriori restrizioni in quanto le società che operano con l’estero avrebbero comunque metodi per aggirare tali restrizioni, compresa la vendita obbligatoria delle riserve in valuta estera accumulate e la conversione di quanto si riceve in dollari o in altra valuta forte.

Non è dello stesso avviso Anton Siluanov, Ministro delle Finanze che si è mostrato – tra le righe – preoccupato per le sorti di un rublo che, su questi livelli di debolezza, è un problema anche per la tenuta dei conti interni.

Nabiullina sarebbe a questo punto favorevole soltanto a manovre simmetriche laddove altri paesi abbiano imposto misure restrittive alla circolazione dei capitali e di controllo del mercato valutario.

Il rublo continua la marcia di avvincinamento ai minimi toccati nel febbraio 2022, data di inizio del conflitto in Ucraina

Il rublo tra le peggiori valute del 2023

Il momento è importante. Il rublo è stato tra le valute con le peggiori performance nel 2023 e continua ad essere oggetto di importanti pressioni ribassiste. A tutelare marginalmente il valore del rublo potrebbero poi intervenire rialzi dei tassi che sono stati già ventilati da Nabiullina, per quanto l’efficacia di tali misure a tutela del cambio del rublo nei confronti di dollaro e euro siano tuttora oggetto di accesa discussione.

La divergenza sulle misure da adottare non sarà di ostacolo alla ricerca di una soluzione congiunta tra Banca Centrale e Ministero delle Finanze, con Anton Siluanov che si è detto più che disponibile alla ricerca di una «soluzione condivisa», che sarebbe comunque in via di realizzazione.

L’attuale fallimento delle misure restrittive a tutela del rublo rimane significativa, in un contesto di libera circolazione di capitali tanto sui mercati ufficiali quanto su quelli non ufficiali, che continuano a giocare un ruolo importante per le società russe che vogliono aggirare le misure imposte da Mosca.

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