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Bayer crolla in borsa | Risarcimento miliardario negli USA per Roundup

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Crollo in borsa per Bayer dopo che la giuria di un caso legato a Roundup, erbicida di marca Monsanto, ha riconosciuto ad un ricorrente danni per 2,25 miliardi di dollari. Un risarcimento record, che con ogni probabilità sarà ridotto o eliminato in appello, ma che al tempo stesso ha colpito in modo importante il titolo dell’azienda tedesca. La causa che si è conclusa per ora solo in primo grado, è parte di una serie di cause legali che riguardano uno dei prodotti dell’acquisita Monsanto. Una serie di cause il cui impatto economico è ancora incerto e che al tempo stesso chiude alcune delle strade possibili per il risanamento del gigante tedesco.

Le azioni del gruppo hanno perso oltre il 5% nella sessione mattutina di scambi, per un crollo in borsa che si aggiunge ad un trend di lungo periodo molto negativo per il gruppo, che dall’acquisizione di Monsanto ha perso complessivamente il 70% della sua capitalizzazione in borsa. Questo in una fase economica che invece ha visto molti dei gruppi del settore pharma aumentare in modo sostanziale le loro capitalizzazioni di mercato.

Risarcimento record affossa il titolo

Maxi-risarcimento ai danni di Bayer: il titolo crolla in borsa

È uno dei risarcimenti più importanti di sempre e riguarda il caso di un utilizzatore di Roundup, un erbicida a marchio Monsanto, che ha imputato le sue condizioni di salute (un cancro) proprio all’utilizzo di questo prodotto. La giuria ha riconosciuto quasi 2,3 miliardi di risarcimento alla controparte, colpendo così – in quel di Philadelphia – Bayer con uno dei risarcimenti più importanti della storia. Risarcimento che preoccupa non solo per la sua entità, ma perché sono ancora attive cause proprio per l’utilizzo dello stesso prodotto. Cause dall’esito incerto, come dimostrato appunto da quella che si è chiusa in primo grado a Philadelphia e che potrebbero gravare ulteriormente su una situazione complessivamente complicata per il gruppo tedesco.

Sono gli strascichi dell’acquisizione di Monsanto avvenuta nel 2018 e che ha segnato l’inizio, per il titolo Bayer, di un lungo trend negativo che ha portato alla distruzione di circa il 70% della sua capitalizzazione di mercato. È un duro colpo anche per le velleità di ristrutturazione del CEO Bill Anderson. Fuori discussione, per il momento, lo scorporo delle diverse divisioni, quella pharma e quella dedicata ai prodotti per l’agricoltura, anche in virtù di altre potenziali sconfitte in tribunale.

A poco valgono oggi i programmi dell’azienda che aveva accantonato circa 16 miliardi di dollari proprio per far fronte alle questioni legali che sarebbero emerse da Roundup e potenzialmente da altri prodotti ex-Monsanto.

Continua il trend negativo di lungo periodo per il titolo

Bayer pronta all’appello

Il gigante tedesco è pronto però all’appello, che verosimilmente ridurrà i danni record, riconosciuti nella misura di 250 milioni per i danni causati a John McKivison e per 2 miliardi come misura punitiva ulteriore. Bayer si aspetta appunto di vedersi ridurre quanto dovrà essere pagato, per quanto gravino sul futuro dell’azienda circa 40.000 casi legati appunto all’utilizzo di Roundup.

Non è il primo caso perso dall’azienda riguardo questo specifico prodotto: soltanto in novembre il gruppo era stato condannato al pagamento di 1,5 miliardi di dollari in un caso simile a favore di tre utilizzatori del prodotto che lamentavano appunto problemi di salute.

Per gli ultimi 16 casi che vengono riportati da Bloomberg, Bayer è uscita vittoriosa dai tribunali 10 volte. Fare previsioni ora su quanto impatteranno i casi futuri è operazione assai difficile. I mercati hanno però già preso una decisione, scaricando in modo consistente le azioni del gruppo in borsa, che nel momento in cui viene pubblicato questo approfondimento perdono oltre il 5%. Il piano di Bayer per tornare a macinare utili, dividendi e crescita in borsa appare oggi più lontano che mai dalla sua possibile realizzazione.

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