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Berlino: referendum per raggiungere gli obiettivi di Parigi
I cittadini berlinesi sono chiamati a votare nella giornata di oggi, domenica 26 marzo, per decidere se la città dovrà diventare neutrale dal punto di vista climatico entro il 2030, in un referendum vincolante che costringerà il nuovo governo locale conservatore ad investire pesantemente in energie rinnovabili, efficienza degli edifici e trasporti pubblici.
Il referendum ha attratto notevoli finanziamenti da filantropi statunitensi ed è stato promosso da un gruppo di cittadini attivisti.
Berlino e l’ambizioso obiettivo climatico: la sfida del 2030
Gli attivisti del clima hanno raccolto oltre 260.000 firme a sostegno del referendum, che renderà Berlino una delle poche grandi città europee con l’obiettivo giuridicamente vincolante di diventare carbon-neutral in sette anni, raggiungendo quindi l’obiettivo di zero emissioni di carbonio entro il 2030.
L’Unione Europea ha avviato lo scorso anno un programma per aiutare 100 città all’interno e all’esterno del blocco a diventare a zero emissioni di carbonio entro il 2030, ma il progetto e il supporto finanziario che offre non sono vincolanti legalmente.
Sebbene la proposta abbia ottenuto il sostegno di finanziatori stranieri, molti la vedono con scetticismo. La legge attuale, infatti, prevede una scadenza del 2045 per raggiungere lo stesso obiettivo, che è anche quello nazionale della Germania. Il centrodestra, che ha recentemente vinto le elezioni locali nella capitale e dovrebbe guidare il nuovo governo, si oppone al target più ambizioso, ma sarebbe costretto a implementarlo se il referendum dovesse passare.
Jessamine Davis, portavoce di Climate New Start Berlin, il gruppo che ha promosso il voto, ha spiegato che l’obiettivo attuale di Berlino non è in linea con l’accordo di Parigi sul clima del 2015, che mira a limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius rispetto alla media preindustriale. Ha anche aggiunto che si tratta di un obiettivo molto ambizioso, ma la crisi climatica è una sfida ancora più grande.
I partiti politici si dividono sull’obiettivo di neutralità climatica
A differenza dei precedenti referendum di Berlino, incluso quello per l’esproprio dei grandi proprietari terrieri o per mantenere l’ex aeroporto di Tempelhof libero dallo sviluppo, il referendum sul clima di domenica sarà legalmente vincolante per il governo di Berlino.
La proposta, tuttavia, ha suscitato critiche per il suo costo, stimato in circa 100 miliardi di euro. L’opposizione ha chiesto ai sostenitori del referendum di considerare le conseguenze finanziarie per la città, come la riduzione dei finanziamenti per asili, scuole, impianti sportivi pubblici, assistenza ai senza tetto e alloggi sociali.
Secondo il gruppo promotore, però, ci sono molte misure specifiche che possono essere adottate per raggiungere questo obiettivo, tra cui l’installazione di pannelli solari sui tetti della città, l’espansione delle turbine eoliche nelle vicinanze e la ristrutturazione degli edifici per sostituire i riscaldatori a gas con pompe di calore efficienti. Anche l’uso dei veicoli elettrici e la creazione di nuove piste ciclabili dovrebbero essere promossi per rendere il trasporto pubblico più attraente.
A tal proposito, la Germania ha accolto la nuova proposta dell’UE per il divieto di nuove auto a motore a combustione interna entro il 2035, dopo mesi di negoziati per includere una nuova categoria di veicoli a carburanti elettrici. Inoltre, le società di rete ad alta tensione tedesche Amprion, 50Hertz, TenneT e TransnetBW hanno presentato un piano di sviluppo per la transizione al net zero.
Il referendum arriva mentre il partito conservatore CDU sta negoziando una possibile coalizione con i socialdemocratici della città. Secondo gli organizzatori dell’iniziativa, finora circa 455.000 berlinesi hanno chiesto di votare via mail. L’iniziativa ha bisogno di almeno 608.000 voti favorevoli per rendere i risultati vincolanti. Anche se alcuni sostengono che il nuovo obiettivo vincolante priverebbe il nuovo governo di ogni margine di manovra e porterebbe alla delusione, il referendum rappresenta comunque un’occasione per rilanciare il dibattito sulla politica climatica e sui cambiamenti che le persone devono accettare per raggiungere la neutralità climatica indipendentemente dalle scadenze.
Nonostante le critiche, comunque, la proposta ha ottenuto il sostegno di molti cittadini, che hanno partecipato a una campagna pubblicitaria su larga scala, sostenuta da donazioni di quasi 1,2 milioni di euro. Circa 150.000 euro sono stati raccolti attraverso il crowdfunding, mentre la maggior parte dei fondi è stata fornita da organizzazioni filantropiche e singoli individui.
Il sostegno finanziario più consistente, oltre 400.000 euro, è stato fornito dagli investitori tedeschi-americani Albert Wenger e Susan Danziger, che hanno dichiarato di sostenere da tempo i movimenti per il clima e di investire in soluzioni innovative per la crisi climatica. Wenger ha affermato che l’iniziativa di Berlino dimostra che i cittadini in un processo democratico stanno chiedendo azioni climatiche più rapide e forti e che questo potrebbe essere un modello replicabile per il resto del mondo.
La proposta berlinese, se approvata, potrebbe avere un effetto catalizzatore sulle politiche climatiche di tutta la Germania, così come su quelle di altri Paesi europei.