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Germania, piano di 128 miliardi di euro per la net zero

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Written by Moreno La Guardia
Durante le prime fasi della mia carriera giornalistica, mi sono concentrato prevalentemente sull'universo delle criptovalute. Successivamente, ho ampliato il mio campo d'azione approdando a TradingOnline.com, dove mi occupo attualmente delle tematiche legate al settore tecnologico e all'innovazione.
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Le società di rete ad alta tensione tedesche hanno presentato un piano di sviluppo per consentire la transizione al net zero. Il piano prevede la costruzione di 14.197 chilometri di linee di trasmissione di energia elettrica, con un costo di diversi miliardi di euro. Inoltre, è stato stimato un investimento aggiuntivo di 128,3 miliardi di euro fino al 2045 per completare il piano di sviluppo.

Il piano si articola in 41,6 miliardi di euro per l’onshore e 86,7 miliardi di euro per l’offshore e richiederà la posa di 5.742 km di cavi onshore e 8.455 km di cavi offshore. Le quattro società coinvolte nell’iniziativa sono Amprion, 50Hertz, TenneT e TransnetBW. Il periodo di consultazione pubblica durerà fino al 25 aprile.

Immagine di copertina "Germania, piano di 128 miliardi per il net zero", sfondo di cavi ad alta tensione.
Il piano è stato presentato da quattro società di rete ad alta tensione tedesche.

L’obiettivo full green entro il 2035

La Germania sta avanzando a grandi passi verso l’obiettivo di generare l’80% della sua produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili entro il 2030. Inoltre, il Paese mira a diventare completamente green dal punto di vista energetico entro il 2035.

Tuttavia, per raggiungere tali obiettivi, il Paese deve fare investimenti significativi nelle sue reti di trasmissione dell’energia elettrica. Secondo le società tedesche di rete ad alta tensione, il Paese dovrà costruire circa 14.197 chilometri di linee di trasmissione.

L’obiettivo principale del piano è consentire alla Germania di passare al net zero, una rete elettrica che utilizza solo fonti di energia rinnovabile e non produce emissioni di gas a effetto serra.

Sebbene l’investimento richiesto sia notevole, gli esperti concordano sul fatto che sia necessario per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità del paese. La Germania ha già compiuto progressi significativi nella transizione verso fonti di energia rinnovabile, ma la costruzione di nuove linee di trasmissione è essenziale per garantire che l’energia prodotta possa raggiungere tutte le parti del paese.

La consultazione pubblica del piano è in corso e le società di rete ad alta tensione stanno collaborando con il governo e altri stakeholder per garantire che il piano sia realizzabile e sostenibile.

Immagine di pannelli solari e pale eoliche.
La Germania punta utilizzare solo energie rinnovabili entro il 2035.

Le specifiche del progetto

Il piano di sviluppo prevede l’espansione delle reti elettriche per raggiungere i siti di energia verde e trasmettere la loro produzione, collegando il sud industriale all’energia eolica del nord e collegando nuovi impianti di elettrolisi che producono idrogeno verde dall’elettricità.

Le società di rete ad alta tensione prevedono che per raggiungere questi obiettivi, la capacità di potenza installata deve aumentare di cinque volte rispetto al livello odierno, raggiungendo i 700 GW nel 2045.

Ciò richiederà una significativa riprogettazione e costruzione delle reti elettriche, con diverse misure, previste inizialmente per il 2045, potenzialmente anticipate. Il periodo di consultazione pubblica sul piano durerà fino al 25 aprile, e la partecipazione dei consumatori sarà cruciale per garantire che il piano sia realizzabile e sostenibile.

Tuttavia, i costi incombenti di questo progetto hanno spinto il governo tedesco a cedere la sua partecipazione nella divisione tedesca TenneT. I consumatori, invece, si faranno carico principalmente dei costi sostenuti dagli operatori attraverso le tariffe di utilizzo della rete, che rappresentano circa un quarto delle bollette elettriche.

Nonostante la Germania stia spingendo molto sul rinnovabile, recentemente si è resa protagonista di un veto sull’emendamento europeo per il divieto dei veicoli a combustione interna entro il 2035.

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