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BHP e Lundin: ok per acquisizione di Filo Corp. Colpo nel mondo del rame
BHP e Lundin Mining hanno concluso un accordo per l’acquisto – congiunto – delle operazioni di Filo Corp. L’offerta complessiva sarà di 4,1 miliardi di CAD, circa 2,74 miliardi di euro al cambio attuale. L’offerta per singola azione è di 33,00 CAD, con un premium rispetto all’ultimo rispetto di scambio del 12,2%. Gli azionisti potranno optare liberamente per un rimborso in cash, oppure se scegliere una combinazione di azioni Lundin e di cash. Si tratta di un importante acquisto per i due gruppi, che finiranno così per mettere le mani su Filo del Sol per il rame, che è attualmente controllata al 100$ da Filo Corp.
Filo Corp, dopo l’acquisizione, potrà anche godere di un finanziamento temporaneo che avverrà tramite la sottoscrizione di azioni aggiuntive a 33,00 CAD. La collaborazione diventerà una joint venture anche per progetti secondari controllati da Filo Corp come quelli di Vicuna in Argentina e Cile. Si tratta di una notizia di enorme importanza nel settore estrattivo che potrebbe produrre degli effetti a mercato non appena saranno riaperte le contrattazioni al TSX. Per il momento le azioni di BHP stanno perdendo l’1,26% dopo una giornata partita male e con un tentativo di recupero alla diffusione della notizia dell’acquisizione. Le azioni di Filo Corp hanno chiuso invece al rialzo ieri a +1,80%, con la notizia dell’accordo che si era ormai diffusa, per quanto in forma di rumors.
Accordo da concludere entro il primo trimestre del 2025
I tempi per l’accordo saranno piuttosto stretti: tutto dovrà essere portato a termine e sottoscritto entro il primo trimestre del 2025 sia per l’acquisizione, sia per quanto riguarda la partenza invece dei progetti di joint venture sopracitati da BHP e Lundin, che così consolideranno la loro presenza in particolare nelle attività estrattive in America del Sud.
L’accordo riguarderà principalmente attività estrattive di rame, con entrambi i progetti di Filo del Sol e di Josemaria, sul confine tra Argentina e Cile, che saranno gestiti in comune dalle due compagnie.
L’acquisizione sarebbe stata spinta in aggiunta da un outlook positivo di lungo periodo sul rame da parte di BHP, che da tempo era alla ricerca di occasioni per ampliare il suo output e aumentare la propria esposizione verso questa materia prima.
Continua così la strategia dei grandi gruppi del settore estrattivo di acquisizione di miniere già operative contro il tentativo di esplorare e poi attivare nuove miniere, dai costi di sviluppo per il momento proibitivi, complici anche questioni burocratiche che rendono le tempistiche estremamente lunghe e lontane da quanto necessario per ingressi tempestivi su certi mercati.
Le attività estrattive sono anche al centro della campagna elettorale degli Stati Uniti: le lobby legate a queste attività hanno chiesto la rinascita di un Bureau che permetta agli Stati Uniti di alleggerire il carico regolamentare, razionalizzare la pletora di agenzie che si occupano di queste attività e in ultimo prepararsi ad un mercato che – complice il settore EV – sta diventando sempre più cruciale sia sul piano direttamente economico che su quello politico.
In attesa della riapertura delle piazze canadesi per valutare le reazioni
Ci saranno poi da valutare le reazioni di due su tre dei titoli coinvolti in questa operazione quando si riapriranno, nel pomeriggio, le contrattazioni in Canada.
Il tutto all’interno di una giornata da fiato sospeso, con l’avvio della due giorni che terrà impegnato il FOMC per i tassi di interesse negli USA.