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Biden presenta linee guida per il budget pubblico 2025

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Lunedì sera è stata pubblicata la proposta di bilancio 2025 di Joe Biden, che delinea anche le linee guida principali del programma economico su cui basare la sua nuova campagna elettorale. L’economia è sempre un tema fondamentale per le elezioni, e Joe Biden in questo momento deve difendersi da una reputazione poco convincente presso l’elettorato. Secondo il più recente sondaggio pubblicato domenica da CBS News / YouGov, oltre due terzi degli elettori ritengono che Trump abbia gestito l’economia meglio del presidente attuale. Inoltre il 59% descrivono come “cattiva” la situazione economica attuale, mentre solo il 28% ritiene che fosse “cattiva” la situazione economica durante l’amministrazione Trump.

Per la campagna elettorale democratica è essenziale convincere l’elettorato di poter tenere testa a Trump, che dopo una vittoria schiacciante al Super Tuesday ha conquistato le primarie repubblicane. Durante l’annuncio della proposta sul budget 2025, Biden ha anche cercato di evidenziare i lati positivi della sua amministrazione: 15 milioni di posti di lavoro creati, un’economia ancora in forte crescita e una traiettoria ribassista per l’inflazione. Gli americani rimangono però preoccupati, sempre secondo i sondaggi, del fatto che le sue politiche non siano in grado di abbassare il costo della vita e che siano troppo aggressivi in termini di debito pubblico.

Secondo Statista, l’inflazione e i prezzi sono il tema che gli elettori considerano più importante al momento

Un piano da $7,3 triliardi basato sul welfare

Il piano di Biden per il 2025, che contiene molte proposte definite “populiste” da France24, si basa in larga parte su proposte che il presidente ha già provato ad approvare durante questa prima legislazione ma senza successo. Si parla ad esempio di allocare $260 miliardi alle case per i redditi più bassi, reintrodurre assegni per le famiglie che fanno figli, rafforzare il sistema di maternità e paternità per garantire almeno 12 settimane a ogni lavoratore senza tagli al salario e un rafforzamento del programma Medicare per abbassare i costi dei farmaci. Tutto questo andrebbe a costare in totale 7,3 triliardi di dollari, che in larga parte Biden vorrebbe recuperare attraverso aumenti alle imposte.

Si guarda, in particolare, ad aumentare dal 21% al 28% le imposte sul reddito d’impresa a livello federale. Nel frattempo si andrebbero anche a tassare maggiormente i grandi patrimoni, alzando le imposte sulle plusvalenze generate dalle vendite di asset. Per i redditi superiori a 400.000$, verrebbero introdotte aliquote federali più pesanti intorno al 25%. Questo sarebbe sufficiente a recuperare una parte dell’aumento della spesa pubblica, ma $1,8 triliardi non sarebbero coperti da questi aumenti alle imposte e nel piano di Joe Biden andrebbero finanziati da un aumento del debito pubblico. Considerato che gli Stati Uniti hanno appena ricevuto la conferma del taglio al rating da parte di Fitch, questa potrebbe essere una decisione difficile da fare approvare anche ad alcuni rami del partito democratico.

La crescita del debito pubblico federale americano negli ultimi 60 anni

La replica dei Repubblicani

Donald Trump non si è ancora esposto sulla questione, ma il presidente della Camera Mike Johnson ha subito commentato il piano di Biden come un “insaziabile appetito per le spese sconsiderate“, irresponsabile dal punto di vista fiscale. Gli avversari politici di Joe Biden non vedono di buon occhio il fatto che il governo continuerebbe a sostenere una spesa pubblica record, aumentando il proprio indebitamento, in gran parte per finanziare dei programmi di welfare che non portano con sé un ritorno economico per le casse pubbliche. Attualmente il debito pubblico statunitense ammonta a $34,5 triliardi e andrebbe a crescere di $1,8 miliardi soltanto nel 2025, nel caso in cui questo piano fosse approvato. Per questo suona molto come un programma di politica economica proposto per un eventuale secondo mandato di Biden, ma è molto improbabile che in un Parlamento dove i Repubblicani controllano una delle due camere venga approvato questo piano di spesa pubblica il 30 settembre prossimo.

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