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Warren Buffett scarica ancora Bank of America: -20% in poche settimane

Vendite sostenute per tutto il mese di settembre sulle azioni BofA da parte di Warren Buffett.

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Berkshire Hathaway, la società che fa capo a Warren Buffett – il leggendario investitore di Omaha – sta continuando a scaricare a mercato azioni di Bank of America. Vendite che sono partite in luglio e che non hanno trovato alcuna soluzione di continuità. L’importante società di investimenti ha continuato infatti a scaricare posizioni per milioni di azioni al giorno durante tutto il mese di settembre. Il gruppo è ormai all’80% della sua detenzione massima di azioni BoFA, e siede sulla più alta montagna di cash della sua storia.

Un segnale per molti di una recessione impellente e per altri di possibili problemi che potrebbero toccare i principali istituti bancari degli Stati Uniti d’America. Presto Berkshire, se dovesse continuare a questi ritmi, sarà sotto il 10% – soglia chiave perché impone il report di ogni tipo di movimento sulle azioni di BofA. Una situazione che è di grande apprensione in generale per chi continua a ritenere Buffett l’unico vero oracolo delle borse USA.

Ancora vendite a settembre

Ancora vendite sostanziose e sostanziali da parte di Warren Buffett con la sua Berkishire Hathaway. Quasi tutte le sessioni di scambio di settembre sono state infatti teatro di vendite, per quanto relativamente contenute, di azioni BofA da parte di Berkshire Hathaway. Una società che deteneva un tempo circa 1 miliardo di azioni di Bank of America e che ora ha finito per liquidarne circa il 20%. Liquidazioni importanti, che sembrerebbero far parte di una più ampia strategia da parte di Berkshire Hathaway per un accumulo di cash per eventuali ingressi futuri.

Tra chi segue però le mosse della più importante società di investimento del mondo, questo è uno dei segnali dell’arrivo di una recessione che finirà per colpire anche le borse USA. Buffett ha infatti liquidato anche posizioni relativamente importanti in Apple e siede per il momento su un’importante montagna di liquidità, come mai si era vista prima.

Mai come oggi Berkshire ha infatti liquidità e posizioni di breve periodo in cassa, segno per molti che SPX500 così come gli altri indici americani si trovino ormai vicini al picco, prima di una recessione per molti dovuta e attesa.

Per ora però tutto tace

Non ci sono però indicazioni da parte di Buffett o da parte di portavoce di Berkshire Hathaway sul perché di certe mosse. Le ipotesi sul tavolo sono fondamentalmente tre: la prima riguarda prossimi problemi, di intensità variabile, per diversi istituti bancari americani. La seconda, che è quella più gettonata, riguarda invece la possibilità che Buffett stia cercando di anticipare una recessione. La terza è che più banalmente tali titoli non siano più in grado di offrire rendimenti interessanti sul medio e lungo periodo, e dopo averli acquistati ad un prezzo di carico sensibilmente inferiore, ora Buffett voglia passare all’incasso.

Parleranno come sempre soltanto i mercati: tra qualche settimana, complici anche i dati macro che arriveranno dagli USA, sarà chiaro se quella di Buffett sarà da interpretarsi come una mossa di carattere generale, o se la beef dell’oracolo di Omaha riguarda soltanto poche aziende del proprio portafoglio.

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