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Bond emergenti: attesi miliardi di investimenti sull’India dopo il debutto nell’indice di JP Morgan
Venerdì è stata la prima giornata in cui i bond indiani sono stati inclusi nel JP Morgan EMBI, l’indice che traccia la performance delle principali obbligazioni dei paesi emergenti. C’è voluto tempo prima che i bond indiani di qualificassero, anche grazie a una serie di coincidenze tra cui l’esclusione delle obbligazioni russe dopo l’invasione dell’Ucraina. Alla fine però è successo: 28 bond indiani a diverse scadenze sono stati inclusi nell’indice per la prima volta, portando a un grande flusso di capitali verso il paese. Quando un paese viene incluso in questo indice, gli ETF sono costretti a comprarne le obbligazioni e i fondi attivi che provano a battere la performance dell’indice hanno la possibilità di farlo se i loro manager lo ritengono conveniente.
Questo è un capitolo importante nella storia delle obbligazioni indiane e dei mercati finanziari locali, dopo un lungo isolazionismo che aveva mantenuto i capitali stranieri fuori dalla nazione. Sono passati appena 4 anni dal 2020, quando l’India ha permesso per la prima volta agli investitori esteri di comprare obbligazioni locali; ora che questa decisione è sedimentata e sembra chiaro che non si ritornerà a una politica isolazionista, finalmente il paese destinato a diventare la quarta economia mondiale entro la fine del prossimo anno riesce a fare il suo debutto in questo importante indice. Tra le grandi economie, l’India continua a mantenere saldamente il primato per tasso di crescita annuo.
Debutto con peso al 10%
Complessivamente i 28 bond che sono stati inclusi nel JP Morgan EMBI valgono $400 miliardi e garantiscono alle obbligazioni indiane un peso del 10% sulla capitalizzazione di mercato dell’indice. La prima giornata di scambi è stata un successo e alcuni alti rappresentanti del governo indiano hanno celebrato questa novità, che ha già portato a $11 miliardi di flussi in entrata per il mercato obbligazionario indiano. Ci si aspetta che nel corso dei prossimi due anni, la quota di obbligazioni indiane in mano a investitori stranieri passi dal 2% al 5% proprio grazie all’inclusione nell’indice.
Altri $30 miliardi dovrebbero finire in obbligazioni indiane nel corso dei prossimi 10 mesi, secondo le previsioni di JP Morgan. Gli analisti si dicono soddisfatti: tra le dichiarazioni più significative quella di Carlos Carranza di Allianz Global Investor, secondo il quale le obbligazioni indiane sono una delle grandi opportunità dei mercati emergenti in questi anni. Attualmente il rendimento sui bond indiani a 10 anni è del 7,007%, un tasso piuttosto ghiotto rispetto ad altri ottenibili sui mercati asiatici. Inoltre sembra che il paese sia riuscito a ritrovare la stabilità politica che sembrava essersi persa dopo il risultato a sorpresa delle ultime elezioni, ulteriormente dando fiducia ai mercati.
Un paese che non rallenta mai
La crescita indiana sembra non conoscere alcun tipo di ostacolo, e il fatto che i mercati finanziari continuino ad avvicinarsi a questo mercato è la conseguenza di fondamentali in miglioramento. Questa è l’opinione che S&P Global ha espresso a maggio, addirittura annunciando di essere pronta a valutare un upgrade nel rating delle obbligazioni del debito indiano. Tra i bond russi esclusi dall’indice e la Cina che continua a soffrire un significativo rallentamento dell’economia, l’India si sta trasformando nel gancio di traino per l’area Asia Pacifico. Un’ulteriore dimostrazione di questo fenomeno è il fatto che nel primo semestre dell’anno si sia registrato un drastico calo nel numero di IPO e nella raccolta delle IPO in tutta l’area Asia Pacifico, mentre l’India è stata l’unico mercato a fare eccezione.