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Borsa indiana: presto il sorpasso ai danni di Hong Kong

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Secondo le proiezioni, e anche secondo la traiettoria che questo mercato ha seguito negli ultimi mesi, la borsa indiana presto supererà quella di Hong Kong in termini di capitalizzazione complessiva di mercato delle azioni quotate presso il proprio scambio. Un sorpasso per il quale mancano ancora dei miliardi, ma che sembrerebbe essere diventata ormai soltanto questione di quando e non più di se. Questo all’interno di un movimento certamente ottimista per l’India e meno ottimista per la Cina, che è poi il motore principale della borsa di Hong Kong.

A spingere il tentativo di sorpasso anche una performance straordinaria nel corso delle ultime settimane, che hanno confermato la forza della borsa indiana, che è poi rappresentativa della forza dell’intera economia del paese, che è ora il nuovo gioiello degli investitori internazionali, all’interno di un più articolato piano per rendere l’India una sorta di nuova Cina, almeno per il capitale a caccia di rendimenti in doppia cifra.

Ora in traiettoria per il sorpasso

L’India in corsia di sorpasso su Hong Kong

Sarebbe un sorpasso storico, che renderebbe la borsa indiana la settima per capitalizzazione di mercato al mondo, dopo il NYSE, il NASDAQ, la borsa di Shanghai, Euronext, Tokyo e… Shenzhen, la cui ascesa è almeno in parte responsabile per la stasi che invece sta governando la borsa di Hong Kong. Una stasi che ora mette a rischio la posizione della borsa di Hong Kong che potrebbe essere presto superata dalla borsa indiana.

Una borsa che ha dimostrato una capacità straordinaria di crescita anche lungo tutto novembre, con una crescita dell8% nel corso di novembre, contro invece un crollo di quasi il 7% per Hong Kong, condizionato chiaramente dalla pessima performance dell’economia cinese e dai diversi problemi economici che attanagliano la Repubblica Popolare.

Per il sorpasso mancano circa 200 miliardi di capitalizzazione, non esattamente una somma impossibile da colmare, anche se i due trend sopracitati dovessero affievolirsi e dovesse tornare una sorta di rapporto di normalità tra andamento dell’economia cinese e andamento dell’economia indiana.

L’India piace ai capitali internazionali

Al centro una capacità di spesa indiana che in Cina non si vede più

Al centro delle analisi per capire almeno a grandi linee cosa sta avvenendo di diverso nelle due economie, i consumi interni. L’India continua a far registrare una domanda interna in crescita, in ascesa, segno di una forza strutturale della propria economia che la Cina invece si è già lasciata alle spalle.

Questo si riflette anche nel fatto che l’India sarà per il 2023 l’economia che cresce maggiormente, con un +6,3% rispetto al più modesto +5,0% previsto per la Cina.

In aggiunta, e questo forse non entra a sufficienza a far parte delle analisi, anche la stabilità politica che è nata intorno all’estrema popolarità di Narendra Modi e del suo partito, che ha vinto tre su cinque delle elezioni locali più importanti dell’ultimo anno, segno appunto di una stabilità politica che potrebbe permettere all’India di pianificare anche sul medio e lungo periodo. Una stabilità politica che in Cina sarebbe simboleggiata dall’elezione / elevamento di Xi Jinping a leader assoluto. Le cose però, almeno per chi segue le cose cinesi da vicino, sono diverse – e in Cina anche ai piani alti delle principali società statali è in corso una sorta di resa dei conti di matrice politica.

Sarà questa comunque la grande sfida a livello globale, che presto potrebbe identificare un nuovo traino per la crescita, per quanto sembri ancora piuttosto prematuro ritenere la Cina qualcosa del passato, per quanto le difficoltà siano evidenti, ovvie e al tempo stesso molto difficile da superare. I grandi capitali però sembrano aver già scelto il vincitore. Vedremo se la realtà sarà uguale a quella che sembra ogni giorno di meno una fantasia.

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