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BRICS, Sud Africa alza i tassi di interesse di 50 punti base

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Il Sud Africa è alle prese con la sua personale guerra all’inflazione, esattamente come la Federal Reserve e la Banca Centrale Europea. Le vicende degli ultimi mesi hanno fatto parlare molto dei paesi BRICS nel mondo del Forex, soprattutto per il loro desiderio condiviso di rendersi più indipendenti dal dollaro americano e dunque di poter sviluppare la propria economia in maniera più autonoma. La decisione presa nella mattinata di giovedì dalla banca centrale segna un nuovo passo in avanti in questa direzione, con un rialzo di 50 punti base nei tassi di interesse praticati sul rand sudafricano.

Tra le nazioni BRICS, il Sud Africa è quella che ha fatto parlare meno di sé nel corso di quest’anno. La Cina continua ad avere difficoltà con la ripresa economica post-Covid, segnata anche dalle tensioni a Taiwan, mentre l’India è diventata il nuovo paese più popoloso al mondo e in Brasile continua il braccio di ferro tra banca centrale e governo. In tutto questo sembra che il Sud Africa sia anche la nazione BRICS più allineata con le politiche Occidentali, mantenendosi per il momento fuori dalle questioni geopolitiche internazionali e concentrandosi sul portare il tasso di inflazione nuovamente nei parametri desiderati dalla banca centrale.

Il Sud Africa continua a fare i conti con una situazione difficile, in cui un giovane su due non riesce a trovare lavoro

I tassi in Sud Africa arrivano al 8,25%

Con la nuova decisione della banca centrale, i tassi di interesse sui depositi passano dal 7,75% annuo al 8,25%. Decisamente più in alto di dove si trovino per la maggior parte delle nazioni sviluppate, ma in linea con quanto sta avvenendo in altri paesi BRICS; la situazione in Sud Africa sembra però diversa, dal momento che l’intero continente africano sta attraversando una crisi sul debito estero e questo indebolisce la forza economica dei partner commerciali con cui il Sud Africa condivide la prossimità geografica. Una situazione che sembra impensierire anche il Fondo Monetario Internazionale, tornato sul tema più volte nel corso degli ultimi mesi.

La South Africa’s Reserve Bank ha alzato i suoi tassi di interesse dieci volte consecutivamente, in altrettante riunioni sulla politica monetaria. Malgrado ciò il tasso di inflazione sta scendendo molto piano. Anche se non è eccessivamente alto rispetto ad altri paesi BRICS e persino all’Eurozona, i tentativi di farlo scendere continuano a ottenere pochi effetti. Stando al governatore della banca centrale, Lesetja Kganyago, è necessario riportare l’inflazione in un range del 3-6% annuo anche a costo di continuare con i rialzi dei tassi. In un’intervista pubblica in seguito alla decisione di aumentare i tassi, votata all’unanimità dal direttivo della SARB, ha paragonato la situazione a quella di un paziente costretto a prendere una medicina amara pur di non finire in una situazione peggiore.

Il grafico dell’andamento del tasso di inflazione in Sud Africa negli ultimi 5 anni

Disoccupazione elevata e problemi infrastrutturali

Tra le economie emergenti dei paesi BRICS, quella del Sud Africa sembra quella che fa più difficoltà a ripartire dopo il Covid-19. Il tasso di disoccupazione si attesta al 33%, uno dei più alti al mondo. Il 60% dei giovani sudafricani vive al di sotto della soglia di povertà, mentre i problemi legati all’infrastruttura elettrica continuano e tirare il freno a mano per l’economia. Anche nei centri abitati più grandi è necessario fare i conti con le interruzioni del servizio, che possono durare anche 10 ore al giorno. Questo rende estremamente difficile fare piani per lo sviluppo, considerando anche il problema di corruzione di cui soffre il Paese.

L’ente nazionale per l’energia elettrica, Eskom, ha 21 miliardi di dollari in debiti e infrastrutture troppo vecchie per servire correttamente le necessità della nazione. Aumentare i tassi di interesse in un’economia già in crisi rischia di trascinare ancora più a fondo gli indicatori macroeconomici, ma secondo la banca centrale non ci sarebbe altra soluzione: il problema della pressione sui prezzi rischierebbe di causare problemi ancora maggiori, per cui la politica monetaria deve rimanere restrittiva almeno per il momento.

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