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Borse in calo a New York e Tokyo. Male vendita bond, possibilità recessione in rialzo
Le borse mondiali continuano a faticare. Nella sessione del 7 agosto NASDAQ, S&P 500 e gli altri principali indici delle borse USA chiudono in forte sofferenza. Lo stesso avviene a Tokyo e Seul, mentre Shanghai e Hong Kong aprono la sessione asiatica in verde. A prescindere dalle diverse performance delle borse mondiali, è chiaro che il movimento di rimbalzo successivo al crollo del lunedì nero del 2024 sembrerebbe essersi arrestato: pesano il brutto andamento delle aste dei bond USA del 7 agosto, le aumentate preoccupazioni per una recessione (che JPM valuta ora al 35% di possibilità) e più in generale l’assenza chiara di segnali di bottom, con una parte degli investitori che teme che ci sia ancora qualche punto percentuale da tagliare dai principali indici.
Una situazione complessiva di debolezza ciclica delle principali borse mondiali, che rimarrà probabilmente tale fino alla prossima settimana, quando arriveranno i dati sull’inflazione USA, dati che sono diventati però meno importanti di quelli su PIL, mercato del lavoro, ordini e aspettative dei mercati sulla cosiddette economia reale.
Bank of Japan torna alle comunicazioni incerte
Tra le motivazioni dell’incertezza c’è anche il ritorno di Bank of Japan ad una comunicazione altalenante e spesso in pieno contrasto con quanto viene poi fatto in termini di decisioni di politica monetaria. Dopo il rialzo a sorpresa dello 0,25% dei tassi di riferimento, i massimi vertici della banca centrale giapponese hanno invece comunicato atteggiamenti dovish previsti per il futuro della politica monetaria giapponese, vanificando così parte di quanto ottenuto tramite il rialzo a sorpresa.
Per il resto, secondo JPMorgan almeno 2/3 dei carry trade sarebbero stati liquefatti, anche qui riportando il Giappone, anche all’interno del contesto finanziario internazionale, in una condizione di maggiore normalità. Condizione che però ha fatto pagare un prezzo importante a diversi altri mercati e che è stato complice della pessima settimana che andrà a chiudersi domani.