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Cartello delle carte: Visa e Mastercard patteggiano un accordo da $30 miliardi con l’antitrust

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Migliaia di cause che vanno avanti dal 2005 a oggi potrebbero vedere la loro soluzione, tutte insieme, nei prossimi giorni. Visa e Mastercard, le due aziende dietro ai più grandi circuiti di pagamento al mondo, hanno negoziato un accordo con l’antitrust da $30 miliardi. L’approvazione della Corte è l’ultimo passaggio necessario per fare in modo che il caso sia definitivamente risolto, ma dalle associazioni dei consumatori piovono critiche: la sensazione è che le due multinazionali siano riuscite a ottenere un trattamento troppo favorevole e che i problemi, soprattutto per le piccole e medie imprese, rimarranno sostanzialmente invariati. L’accusa è quella di aver approfittato della posizione dominante nei circuiti delle carte di credito per applicare delle commissioni troppo alte sui pagamenti.

Se andasse a buon fine, sarebbe uno dei patteggiamenti più grandi nella storia degli Stati Uniti. Visa e Mastercard sarebbero pronte ad abbassare i loro costi medi dello 0,04% per gli esercenti che accettano queste carde, eliminando anche le barriere anti-steering. Con questa etichetta si definiscono le misure spesso intraprese dalle due aziende per fare in modo che i loro clienti non dirottassero i pagamenti verso strumenti meno costosi. Inoltre Mastercard e Visa dovrebbero impegnarsi a non aumentare le loro commissioni per i prossimi tre anni. Secondo i dati di Bankrate.com, attualmente Visa e Mastercard applicano una commissione media del 1,50-3,50% sulle transazioni che avvengono con le loro carte.

Non sono stati presi accordi su misure a lungo termine

I colossi delle carte trovano un accordo con l’antitrust

Secondo le proiezioni, accettare il piccolo calo delle percentuali trattenute sui pagamenti e di bloccare le tariffe per almeno 3 anni significherebbe un calo del fatturato di $29,7 miliardi per i due gruppi. Secondo Kim Lawrence, il presidente di Visa Nord America, questo accordo sarebbe ottimo per i clienti della società in quanto andrebbe ad agire esattamente sui problemi principali segnalati dalle piccole e medie imprese. In realtà, dalle PMI stesse il feedback è molto diverso: in particolare, si guarda alla differenza di trattamento tra piccole e grandi aziende. Le grandi multinazionali come Amazon e Walmart sono in grado di negoziare delle commissioni più basse, che non vengono concesse alle imprese più piccole.

All’interno degli accordi è prevista anche la possibilità che le imprese offrano degli sconti a chi paga in contanti anziché utilizzare una carta, oppure che applichino una fee aggiuntiva per i metodi di pagamento elettronici. Joseph Stigliz, vincitore di un Premio Nobel per l’economia, ha firmato un affidavit utilizzato nel patteggiamento nel quale si legge che queste misure permetterebbero dei “sostanziali risparmi” per consumatori e piccole aziende. La misura più radicale sarà comunque quella che permetterà ai commercianti di processare i pagamenti delle carte Visa e Mastercard attraverso dei circuiti diversi da quelli delle due aziende, favorendo un ambiente più trasparente per la concorrenza.

American Express non è stata coinvolta, non avendo una quota di mercato tale da poter abusare di una posizione dominante

Piovono critiche sull’accordo

Le controversie non stanno mancano, a distanza di poche ore dall’annuncio del patteggiamento. Appena un anno fa, Visa e Mastercard si sono trovate di fronte a una causa da $5,6 miliardi che vedeva all’accusa ben 12 milioni di aziende americane. Adam Levitin, professore di finanza all’Università di Georgetown, evidenzia come le commissioni applicate alle imprese locali rimarranno in media del 2,19%, cioè le più alte tra tutte le economie sviluppate del mondo. Anche Doug Kantor, consigliere generale dell’associazione statunitense dei supermercati discount, lo ha definito un “cattivo affare” per i consumatori. Il timore è che le commissioni ritornino a salire velocemente dopo questo periodo transitorio di costi bloccati e che non sia cambiato nulla in un’ottica di lungo termine.

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