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Stellantis: azionisti fanno causa negli USA. “Dati manipolati”
Per Stellantis, i problemi sembrano non avere mai fine. Mentre diverse società rivedono i target al ribasso, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Reuters ci sarebbero diversi azionisti pronti a fare causa al gruppo guidato da Carlos Tavares. Stellantis e il suo management sarebbero stati colpevoli di aver occultato in passato dati negativi sulle performance finanziarie del gruppo, dati negativi che sarebbero poi venuti a galla lo scorso luglio, durante la presentazione dei dati definitivi.
La citazione in giudizio è stata depositata presso la Corte Federale di Manhattan e raccoglie delle accuse molto gravi: il gruppo avrebbe artatamente gonfiato il valore delle azioni riportando diversi dati positivi che poi così positivi non erano, dal pricing passando per i margini operativi e per finire invece su quanto ancora stockato nei magazzini. Accuse gravi che però Stellantis con un breve comunicato ha già rispedito al mittente, definendo la causa senza merito alcuno.
Altra tegola per Stellantis
Una serie di problemi senza fine, che sono forse il simbolo di un settore automotive che sta vivendo una fase di grande difficoltà sul fronte politico, economico e ora anche giuridico. Nella tarda serata di ieri, ora USA, la corte federale di Manhattan si è vista infatti recapitare una citazione in giudizio da parte di un gruppo di azionisti del gruppo Stellantis, che accusano il management di aver apertamente mentito sulle condizioni economiche effettive del gruppo, aumentando così artificiosamente il valore delle azioni della società per tutto il 2024. La citazione in giudizio include anche l’amministratore delegato Carlos Tavares e il CFO Natalie Knight.
C’è un primo punto che però sembrerebbe essere sfuggito al grosso della stampa nazionale italiana: non è così insolito vedere azionisti portare in giudizio la dirigenza di società il cui titolo ha perso terreno sostanziale in borsa. Il titolo di Stellantis da inizio 2024 ha perso più del 30%, con i cali maggiori che si sono avuti in concomitanza con le due volte durante le quali il gruppo ha diffuso poi dati ufficiali.
Il titolo tiene
Nonostante la situazione relativamente complicata, il titolo tiene in borsa e sull’onda dell’entusiasmo che pervade tutta Europa viene scambiato anche su 14,30€, dopo aver superato in giornata anche quota 14,60€.
Il gruppo si è visto ridurre – ma comunque al rialzo – i target price che sono stati fissati da diversi giganti della finanza internazionale, che pur ritenendo il titolo sottoprezzato, ritengono inferiore lo spazio di possibile recupero che potrebbe avere davanti.
La causa in questione con ogni probabilità non sarà di ostacolo al futuro di Stellantis. Come abbiamo scritto sopra si tratta di una situazione non così rara negli Stati Uniti, dove quelle che sarebbero in Italia liti temerarie riescono invece spesso a raggiungere i banchi dei tribunali.
Per il momento Stellantis nega con forza tutte le accuse, ritenendo appunto la causa senza merito, secondo un comunicato che è stato condiviso con la stessa Reuters, che ha riportato la notizia.