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Dazi EV cinesi: Pechino risponde sul formaggio

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Dalle auto ai formaggi. La Cina non ci sta ad incassare i dazi aggiornati ieri dall’UE sulle auto elettriche e risponde lanciando un’indagine su eventuali aiuti di stato ai produttori di latticini. Secondo un comunicato del Ministero del Commercio della Repubblica Popolare Cinese, saranno diversi i produttori di formaggi freschi e stagionati che finiranno sotto la lente di ingrandimento. Il settore, nonostante sia storicamente lontano dai gusti cinesi, vale comunque 1,7 miliardi di dollari di import secondo i più recenti dati disponibili.

Dopo la lotta agli spiriti ora c’è la lotta ai formaggi in schermaglie di carattere commerciale tra Bruxelles e Pechino che potrebbero continuare per mesi, fino a quando non si troverà una quadra per il settore auto elettriche, che la Cina ritiene ingiustamente colpito da misure anti-concorrenziali. E se sono gli aiuti di stato a preoccupare Bruxelles, allora ci sarà da guardare a quanto ricevono i principali produttori e esportatori di latticini, in una mossa che ha più il gusto della ritorsione che quello dei pregiati formaggi che attraversano il mondo per finire sulle tavole dei cinesi.

Un ritorsione che passa tutta dalla tavola

Già nelle scorse settimane erano stati colpiti altri prodotti alimentari e del settore beverage, con indagini sulle carni di maiale esportate verso la Cina e anche del cognac, particolarmente apprezzato nella Repubblica Popolare e che da solo vale cifre importanti degli export, soprattutto francesi, verso Pechino.

Tutto questo mentre si è aperto ieri il periodo di 10 giorni che permetterà commenti da parte dell’industria dell’auto e di diretti interessati alla questione dei nuovi dazi imposti sui veicoli elettrici Made in China. Una situazione di difficile soluzione, con un’escalation commerciale che finirà per peggiorare in modo significativo i rapporti commerciali tra il blocco europeo e la Cina. Rapporti commerciali che sono da tempo sottoposti a sollecitazioni importanti.

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