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Cina: prezzi tornano a salire | EUR/USD al bivio

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Prime avvisaglie di miglioramento in Cina per quanto riguarda i prezzi. Complice anche il capodanno lunare, i prezzi per i consumatori nella Repubblica Popolare sono cresciuti dello 0,7% durante le ultime rilevazioni comunicate sabato 9 marzo, contro aspettative che erano su un più modesto +0,3%. Sospiro di sollievo per il governo, per il dicastero delle finanze e più in generale per l’intera economia cinese, per quanto gli analisti avvisino che un solo dato non potrà essere ancora considerato come inversione di un preoccupante trend deflativo.

I prezzi per i produttori invece continuano la caduta libera, in una condizione generale che non si faceva registrare dal 2016 e che continua a essere fonte di enorme preoccupazione. Non ci sono dubbi che il recente rimbalzo dei prezzi almeno per i consumatori sia però fortemente influenzato da questioni strettamente stagionali, le spese durante il capodanno lunare, e che dunque ci sarà bisogno di altri e più incoraggianti dati anche in futuro per chiamare la fine della crisi che attanaglia la Cina, una crisi che è fonte di preoccupazioni politiche in Cina e di preoccupazioni economiche altrove, tanto tra gli investitori quanto tra i policy maker dei paesi che con la Repubblica Popolare intrattengono importanti rapporti commerciali. La cosa non può che interessare anche gli investitori del mercato del Forex, per quanto difficilmente il dato sarà sufficiente per annullare gli importanti piani di stimoli e di immissione di liquidità che stanno maturando a Pechino.

Prezzi per i consumatori in Cina tornano a salire

Il capodanno lunare aiuta l’inflazione in Cina

Non ci si aspettavano grandi numeri dalle vendite durante il capodanno lunare. E invece sembra siano stati sufficienti ad aiutare l’inflazione a tornare in territorio di normalità, con una crescita dei prezzi per i consumatori che è stata tripla rispetto alle aspettative dei mercati e degli analisti. Un buon segno per la ripresa dell’economia cinese e anche, nel complesso, per il ritorno a una normalità nella politica monetaria? Non per adesso ed è incerta anche la reazione che si avrà sulle piazze Forex nel cambio tra yuan offshore e le principali valute.

Principali valute internazionali che sono state oggetto di importanti movimenti nel corso della settimana e con le relative economie che stanno vivendo, come è noto, una situazione radicalmente diversa, a partire da USA e area euro, che devono ancora fronteggiare un’inflazione persistente – per quanto in avvicinamento al target del 2% – e problemi alla crescita economica che ora appaiono come più che evidenti.

Situazione a Pechino radicalmente diversa da USA e UE

Euro cede verso il dollaro in finale di settimana

La settimana del trading sugli orari classici si è chiuso con un euro che ha fallito l’assalto a 1,10 nei confronti del dollaro e con le scommesse bearish nei confronti di USD che sembrano aver perso di forza, nonostante Jerome Powell si apparso più dovish del solito nella sua ultima apparizione al Senato. Pesano anche le parole di Lagarde, che ha confermato l’avvicinamento al taglio dei tassi per l’economia dell’euro zona e con le due banche centrali che potrebbero iniziare a operare in tal senso all’unisono.

La situazione rimane, sulle piazze del Forex, piuttosto nervosa. Ogni dichiarazione, ogni apparizione pubblica, ogni leggero cambio di tono di voce dei protagonisti delle politiche monetarie è sufficiente per invertire i convincimenti del mercato, con il dollaro che complessivamente però sembrerebbe aver perso l’incredibile spunto che ha da inizio 2024.

Un mondo del Forex ancora difficile da analizzare mentre le principali economie si avvicinano a quella che può essere considerata la vera ora X, quella in cui non si potranno più rinviare tagli e si dovrà dichiarare come concluso il ciclo di politiche monetarie restrittive. Nel frattempo, se c’è qualcuno che può brindare, è la Cina.

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