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Compagnie aeree e hotel non approvano i cambiamenti di Google in UE: chiesto intervento sul DMA

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Lo spazio sulla prima pagina di Google non è mai abbastanza: questo sembra essere il riassunto del tentativo dell’Unione Europea di migliorare l’esperienza dei consumatori che stanno pianificando un viaggio sui motori di ricerca. Dopo aver approvato il Digital Markets Act, un atto che cerca di favorire la concorrenza sui motori di ricerca, le grandi agenzie di viaggio online come Booking.com e Expedia hanno celebrato il risultato; si pensava che a perdere terreno sarebbe stato soltanto Google, mentre ormai è diventato chiaro che le compagnie aeree e gli hotel sono i primi a soffrire questi aggiornamenti. Ora i grandi gruppi del turismo stanno facendo lobby a Bruxelles per chiedere un nuovo intervento del regolatore europeo.

Negli ultimi anni, Google Maps e Google Voli sono diventati sempre più efficienti e sempre più capaci di aiutare gli utenti a organizzare i propri viaggi. Google ha iniziato a occupare una parte sempre più grande della prima pagina dei risultati di ricerca con questi servizi sviluppati in proprio, con l’obiettivo di aiutare le persone a confrontare meglio tutte le opzioni a disposizione per i loro voli e i loro pernottamenti. Questo ha causato la ribellione degli altri intermediari online, che hanno chiesto all’Europa di intervenire, portando al Digital Markets Act e ai risultati di esso che sono visibili ora sugli attuali risultati di ricerca. Compagnie aeree e hotel, però, ritengono di aver perso vendite dirette per colpa di questo aggiornamento.

Le agenzie di viaggio online trattengono il 10-20% di ogni prenotazione come commissione di intermediazione

Impossibile fare tutti contenti?

Il Digital Markets Act è stato pensato per favorire la concorrenza tra diversi intermediari come Google Flights, Expedia, Booking, Volagratis e così via. Essenzialmente i servizi di Alphabet hanno dovuto cedere spazio ad altre piattaforme per il confronto tra diverse offerte, ma questo non ha comunque permesso di ottenere una situazione favorevole per tutti. Infatti Google Flights e Google Maps permettono di confrontare tutti i prezzi e anche di prenotare direttamente dal venditore, senza trattenere nessuna commissione di intermediazione. Questo significa un servizio migliore per i clienti, pagando meno in commissioni e sapendo di star ottenendo realmente il miglior prezzo possibile sulle loro prenotazioni.

Ora che il DMA ha dato uno spazio maggiore alle altre piattaforme di prenotazione, gli hotel e le compagnie aeree si ritrovano a spendere di più in commissioni agli intermediari. Quello che queste aziende chiedono è di avere loro stesse uno spazio maggiore tra i risultati di Google, togliendolo alle agenzie di viaggio online. Per quanto possa sembrare un dettaglio, in un’epoca in cui tutti prenotano i loro viaggi su internet, la visibilità sulla prima pagina dei risultati di ricerca ha un fortissimo potere di spostare i flussi di denaro. L’impatto di un aggiornamento come il Digital Markets Act è di miliardi di euro sulla filiera del turismo.

Oltre il 60% dei viaggi di piacere e il 41% dei viaggi business è prenotato online

Importante tutelare la concorrenza

Alcune delle compagnie aeree e delle catene di hotel più importanti d’Europa hanno firmato una lettera congiunta destinata a Margrethe Vestager, la presidente della commissione europea sulla gestione dell’antitrust. Si chiede all’UE anche di notare come il nuovo Digital Markets Act abbia effettivamente aumentato la quantità di commissioni che vanno verso le grandi agenzie di viaggio online degli Stati Uniti per ridurre invece le prenotazioni dirette presso le aziende europee. L’UE quest’anno ha già ottenuto un’importante vittoria contro Apple per democratizzare l’accesso alle app compatibili con iPhone: sembra che l’attività antitrust sia significativamente più alta in questo momento rispetto agli anni scorsi, per cui è possibile che la lettera riesca a sortire gli effetti desiderati.

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