News
Costruttori auto insieme per rete ricarica veloce EV
Sei importanti case automobilistiche hanno unito le forze in un ambizioso progetto da 1 miliardo di dollari per sviluppare una rete di ricarica veloce negli Stati Uniti. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, il principale obiettivo di questa iniziativa è superare uno dei principali ostacoli alla diffusione dei veicoli elettrici: la scarsità di stazioni di ricarica adeguate.
Le aziende coinvolte in questo progetto all’avanguardia includono Honda, BMW, Kia, Hyundai, Stellantis, General Motors e Mercedes-Benz. Questi produttori hanno dichiarato di avere l’intenzione di installare ben 30.000 stazioni di ricarica rapida per veicoli elettrici in tutto il paese nei prossimi anni.
L’obiettivo ambizioso è di creare una rete capillare di stazioni di ricarica sia nelle zone urbane che lungo le principali autostrade, rendendo così la mobilità elettrica a lunga distanza una realtà accessibile e pratica.
Il consorzio mira a installare le prime stazioni di ricarica dell’ampia rete entro l’anno prossimo, accelerando significativamente l’adozione dei veicoli elettrici negli Stati Uniti. Questa iniziativa rappresenta un importante passo avanti verso una mobilità più sostenibile e un ambiente più pulito e salubre per tutti.
Una nuova rete di stazioni di ricarica rapida
Gli autocostruttori hanno annunciato congiuntamente la loro intenzione di creare una rete di stazioni di ricarica ad alta potenza, affidabile e leader nel settore in Nord America. Nella nota congiunta, le aziende hanno affermato che al momento non verranno divulgati i dettagli specifici sugli investimenti, ma i sette autocostruttori fondatori lavoreranno in egual misura per garantire il successo dell’iniziativa congiunta.
Attualmente, negli Stati Uniti e in Canada, sono presenti circa 8.700 stazioni di ricarica rapida in corrente continua, con quasi 36.000 prese di ricarica, secondo il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti. Tuttavia, anche con l’aggiunta di altre 30.000 prese, si stima che saranno necessarie circa 182.000 colonnine di ricarica rapida entro il 2030, secondo le stime del National Renewable Energy Laboratory.
Le colonnine di ricarica rapida possono portare una batteria all‘80% della sua capacità in soli 20 minuti fino a un’ora, rendendole particolarmente adatte per i percorsi di viaggio e, in alcuni casi, persino competitive in termini di tempi con il rifornimento di carburante per auto a benzina. Sono molto più veloci dei “Livello 2” a 240 volt, che richiedono diverse ore per ricaricare completamente una batteria.
Si prevede che la nuova rete di stazioni di ricarica avrà da 10 a 20 prese per stazione, il che comporterà un numero totale di stazioni compreso tra 1.500 e circa 3.000. A titolo di confronto, la rete di Tesla, attualmente la più grande in Nord America, comprende 2.050 stazioni di ricarica rapida e oltre 22.000 prese in tutto gli Stati Uniti e Canada, secondo il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti.
Un tentativo di accelerare la transizione verso la mobilità elettrica
L’industria dei veicoli elettrici riconosce che la mancanza di infrastrutture di ricarica rappresenta un ostacolo significativo per aumentare il numero di acquisti di veicoli elettrici. Tuttavia, affrontare questo problema si è dimostrato complicato: le aziende coinvolte nell’installazione dei caricatori sono riluttanti a rischiare i loro potenziali profitti costruendo infrastrutture di ricarica senza avere la certezza che ci saranno abbastanza veicoli elettrici in circolazione per renderle redditizie.
Per superare questa situazione di stallo e assicurarsi prospettive di profitto future, i produttori di automobili sembrano aver trovato una soluzione: un investimento congiunto di grossa entità. Questa strategia mira a motivare un numero maggiore di persone ad acquistare veicoli elettrici, facilitando la transizione verso la mobilità elettrica. Inoltre, il governo sta sostenendo questo sforzo con generose sovvenzioni per l’acquisto di veicoli elettrici e anche per la costruzione di stazioni di ricarica.
Tuttavia, c’è il rischio che le sovvenzioni non possano sostenersi a lungo termine. In alcuni stati, i fondi per queste iniziative sono già esauriti, con conseguenti effetti negativi immediati sulle vendite di veicoli elettrici. Questi sviluppi gettano un’ombra di incertezza sulla redditività futura dell’industria, nonostante il forte supporto governativo.